Rai, Lucia Annunziata apre il caso sui limiti di faziosità di un giornalista nel servizio pubblico

Rai, Lucia Annunziata apre il caso sui limiti di faziosità di un giornalista nel servizio pubblico, peccato che vada: non portava niente ai partiti della sinistra né toglieva niente a quelli di governo

di Salvatore Sfrecola
Pubblicato il 28 Maggio 2023 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA
Donne d’Impresa: Chiara Pellegrini, regina del B&B di charme: Una vita sempre in gara Globetrotter non a caso nel 2023, cittadina del mondo per vocazione e per amore, ma anche laureata alla IULM, Università di Comunicazione e Lingue, a pieni voti. Questa è Chiara Pellegrini. Gran bella ragazza, (ha solo 37 anni), tre figlie. Beatrice, primogenita nata a Genova nel 2007, Maria nata nel 2011 a Firenze e Anita, nata nel 2014 a Verona! Una famiglia di ragazze top ma bisogna dire che non tutti saprebbero gestire con tanta nonchalance i molti traslochi che Chiara ha dovuto affrontare e sempre con il suo sorriso rassicurante. Questo, perché ha scelto di essere la moglie del giocatore e ora allenatore Marco Donadel. Il Calcio amministra e accompagna da sempre, infatti, gli impegni ed i programmi di “casa Donadel” di cui lei è la colonna portante. Incredibile – ma vero - Chiara riesce comunque a rimanere arbitra del suo tempo, perfino quando nel 2015 ha dovuto trasferirsi fino a Montreal, in Canada, perché suo marito allora militava nel UC Montreal calcio. Ma prima, tra Genova e poi Firenze, Napoli e Verona, sempre per ragioni calcistiche, con le valigie in mano e le bimbe al collo, Chiara ha sempre saputo coniugare privacy e faccende di casa, non sempre facili da gestire. La sua strategia per il futuro e per non rimanere solo la moglie di, la mamma e la casalinga, l’ha vista impegnata a tutto tondo nell’esercizio di un gruppo di B&B di charme, naturalmente a Firenze, dove tutt’oggi queste strutture costituiscono non più soltanto un hobby, ma una vera e propria professione a cui si è appassionata. Mabelle è il suo brand: Residenza Sassetti e Residenza Gambrinus sono i due palazzi storici da dove prendono i nomi i suoi hotel… quindi Mabelle residenza Gambrinus e Mabelle residenza Sassetti che per la cronaca sono tra i preferiti di tanti stranieri da ogni Paese. La sua conoscenza delle lingue le ha permesso di socializzare con i turisti provenienti da tutto il mondo e il suo amore per l’arte contemporanea ed antica è diventato un divertimento e una cultura che sta trasmettendo anche alle figlie. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione sempre pronta e attiva di nonna Antonella e nonno Edoardo, che da Genova spesso arrivano in aiuto, di corsa e volentieri per alleggerire un pochino le giornate di quest’allegra brigata. Questo il dorato mondo del calcio. Mogli di calciatori che sembrano finte e soltanto “da ammirare”? Non sembrerebbe davvero il suo caso, perché Chiara è veramente molto impegnata a 360° e per una vita, tutt’altro che finta e di apparenza. Giovane, dinamica, ambiziosa il giusto, perché nonostante fosse richiestissima come modella e indossatrice ha sempre preferito una vita più green tant’è vero che sogna, insieme al marito per il futuro, una fattoria nel cuore della Maremma, dove pare stia concentrando i primi sforzi perché tutto ciò si possa concretizzare in una vera realtà in divenire. Per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto: Il suo futuro e la sua vita nell’impresa del Calcio: quali gli aspetti positivi e quali quelli negativi, a parte i vari traslochi forzati? Direi che gli aspetti sono soprattutto positivi, come, come una vittoria fuori casa, tanto per usare una metafora calcistica. Ci è rimasta naturalmente la passione di viaggiare e, inoltre, abbiamo avuto la possibilità di vivere in città completamente diverse, dove ci siamo sentiti accettati ed accolti come fossimo sempre vissuti in quei luoghi, tanto che ora abbiamo vere amicizie ogni parte del mondo. Le ragazze hanno assorbito questo tipo di cultura e, di conseguenza, sono molto aperte e socievoli e non vedono l’ora di ripartire. Il nostro vivere in posti diversi ha permesso loro di accumulare una serie di esperienze molto formative e ha fatto sì che abbiano imparato ad adattarsi con entusiasmo a nuove culture e lingue. Tre ragazze in famiglia, con lei quattro. Siete tutte sportive? Lo sport è veramente il Vostro sogno del futuro? Lo sport è per noi educazione e disciplina e sia io che mio marito crediamo che possa essere formativo tanto quanto la scuola. Anche per questo, quindi, le nostre giornate sono divise tra i vari centri sportivi della città e i weekend occupati dalle gare. Le nostre ragazze amano davvero tutti gli sport e sono anche molto competitive. Donne senza futuro in Afghanistan e Iran. Cosa si può fare per manifestare loro la nostra solidarietà? Onestamente non è un problema di facile soluzione e non penso che potrà essere risolto in poco tempo. Mi limito però a citare un aforisma di Herbert Marcuse che dice: “L’emancipazione femminile è un fattore decisivo nella costruzione di una vita qualitativamente migliore” e mi permetto di dire che Marcuse diceva questo già nel secolo scorso. Spesso le compagne di atleti famosi sono viste solo come “le mogli di”, con una sorta di semplificazione un po’ anacronistica e se vogliamo sessista. Lei, invece, attraverso la sua attività ha evidenziato il fatto che oltre che vivere con un personaggio pubblico e all’impegno di essere madre c’è anche la voglia e la capacità di mettersi alla prova e di “creare” qualcosa di veramente suo. Un b&b quindi per…? La mia attività’ si chiama Mabelle, e il nome nasce dall’ acronimo delle iniziali delle ragazze M.A.B.+ ELLE che in francese vuol dire Lei. È quindi una denominazione riferita a noi 4 donne della famiglia. Se però lo leggiamo per intero, diventano tre parole che significano “la mia bella”… In realtà questo nome è una dedica che mi ha fatto mio marito. Naturalmente sono molto di più che un bel nome… perché Residenza Sassetti e Residenza Gambrinus cioè le location di Firenze, sede dei nostri B&B rappresentano un grande impegno, che però, nonostante la fatica spero di ampliare. Mi piacerebbe infatti aprire altre strutture oppure realizzare un boutique hotel. Ecco questo è un altro sogno… che tra un trasloco e l’altro mi piacerebbe poter realizzare.

Donne d’Impresa: Chiara Pellegrini, regina del B&B di charme: Una vita sempre in gara Globetrotter non a caso nel 2023, cittadina del mondo per vocazione e per amore, ma anche laureata alla IULM, Università di Comunicazione e Lingue, a pieni voti. Questa è Chiara Pellegrini. Gran bella ragazza, (ha solo 37 anni), tre figlie. Beatrice, primogenita nata a Genova nel 2007, Maria nata nel 2011 a Firenze e Anita, nata nel 2014 a Verona! Una famiglia di ragazze top ma bisogna dire che non tutti saprebbero gestire con tanta nonchalance i molti traslochi che Chiara ha dovuto affrontare e sempre con il suo sorriso rassicurante. Questo, perché ha scelto di essere la moglie del giocatore e ora allenatore Marco Donadel. Il Calcio amministra e accompagna da sempre, infatti, gli impegni ed i programmi di “casa Donadel” di cui lei è la colonna portante. Incredibile – ma vero – Chiara riesce comunque a rimanere arbitra del suo tempo, perfino quando nel 2015 ha dovuto trasferirsi fino a Montreal, in Canada, perché suo marito allora militava nel UC Montreal calcio. Ma prima, tra Genova e poi Firenze, Napoli e Verona, sempre per ragioni calcistiche, con le valigie in mano e le bimbe al collo, Chiara ha sempre saputo coniugare privacy e faccende di casa, non sempre facili da gestire. La sua strategia per il futuro e per non rimanere solo la moglie di, la mamma e la casalinga, l’ha vista impegnata a tutto tondo nell’esercizio di un gruppo di B&B di charme, naturalmente a Firenze, dove tutt’oggi queste strutture costituiscono non più soltanto un hobby, ma una vera e propria professione a cui si è appassionata. Mabelle è il suo brand: Residenza Sassetti e Residenza Gambrinus sono i due palazzi storici da dove prendono i nomi i suoi hotel… quindi Mabelle residenza Gambrinus e Mabelle residenza Sassetti che per la cronaca sono tra i preferiti di tanti stranieri da ogni Paese. La sua conoscenza delle lingue le ha permesso di socializzare con i turisti provenienti da tutto il mondo e il suo amore per l’arte contemporanea ed antica è diventato un divertimento e una cultura che sta trasmettendo anche alle figlie. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione sempre pronta e attiva di nonna Antonella e nonno Edoardo, che da Genova spesso arrivano in aiuto, di corsa e volentieri per alleggerire un pochino le giornate di quest’allegra brigata. Questo il dorato mondo del calcio. Mogli di calciatori che sembrano finte e soltanto “da ammirare”? Non sembrerebbe davvero il suo caso, perché Chiara è veramente molto impegnata a 360° e per una vita, tutt’altro che finta e di apparenza. Giovane, dinamica, ambiziosa il giusto, perché nonostante fosse richiestissima come modella e indossatrice ha sempre preferito una vita più green tant’è vero che sogna, insieme al marito per il futuro, una fattoria nel cuore della Maremma, dove pare stia concentrando i primi sforzi perché tutto ciò si possa concretizzare in una vera realtà in divenire. Per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto: Il suo futuro e la sua vita nell’impresa del Calcio: quali gli aspetti positivi e quali quelli negativi, a parte i vari traslochi forzati? Direi che gli aspetti sono soprattutto positivi, come, come una vittoria fuori casa, tanto per usare una metafora calcistica. Ci è rimasta naturalmente la passione di viaggiare e, inoltre, abbiamo avuto la possibilità di vivere in città completamente diverse, dove ci siamo sentiti accettati ed accolti come fossimo sempre vissuti in quei luoghi, tanto che ora abbiamo vere amicizie ogni parte del mondo. Le ragazze hanno assorbito questo tipo di cultura e, di conseguenza, sono molto aperte e socievoli e non vedono l’ora di ripartire. Il nostro vivere in posti diversi ha permesso loro di accumulare una serie di esperienze molto formative e ha fatto sì che abbiano imparato ad adattarsi con entusiasmo a nuove culture e lingue. Tre ragazze in famiglia, con lei quattro. Siete tutte sportive? Lo sport è veramente il Vostro sogno del futuro? Lo sport è per noi educazione e disciplina e sia io che mio marito crediamo che possa essere formativo tanto quanto la scuola. Anche per questo, quindi, le nostre giornate sono divise tra i vari centri sportivi della città e i weekend occupati dalle gare. Le nostre ragazze amano davvero tutti gli sport e sono anche molto competitive. Donne senza futuro in Afghanistan e Iran. Cosa si può fare per manifestare loro la nostra solidarietà? Onestamente non è un problema di facile soluzione e non penso che potrà essere risolto in poco tempo. Mi limito però a citare un aforisma di Herbert Marcuse che dice: “L’emancipazione femminile è un fattore decisivo nella costruzione di una vita qualitativamente migliore” e mi permetto di dire che Marcuse diceva questo già nel secolo scorso. Spesso le compagne di atleti famosi sono viste solo come “le mogli di”, con una sorta di semplificazione un po’ anacronistica e se vogliamo sessista. Lei, invece, attraverso la sua attività ha evidenziato il fatto che oltre che vivere con un personaggio pubblico e all’impegno di essere madre c’è anche la voglia e la capacità di mettersi alla prova e di “creare” qualcosa di veramente suo. Un b&b quindi per…? La mia attività’ si chiama Mabelle, e il nome nasce dall’ acronimo delle iniziali delle ragazze M.A.B.+ ELLE che in francese vuol dire Lei. È quindi una denominazione riferita a noi 4 donne della famiglia. Se però lo leggiamo per intero, diventano tre parole che significano “la mia bella”… In realtà questo nome è una dedica che mi ha fatto mio marito. Naturalmente sono molto di più che un bel nome… perché Residenza Sassetti e Residenza Gambrinus cioè le location di Firenze, sede dei nostri B&B rappresentano un grande impegno, che però, nonostante la fatica spero di ampliare. Mi piacerebbe infatti aprire altre strutture oppure realizzare un boutique hotel. Ecco questo è un altro sogno… che tra un trasloco e l’altro mi piacerebbe poter realizzare.

Rai, Lucia Annunziata ha motivato le sue dimissioni con una  frase, “non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo”, che denuncia la pretesa della giornalista, di dare alla sua attività, in una televisione che svolge un servizio pubblico, una connotazione ideologizzata.

Segue l’analisi del caso Rai-sinistra esposta da SalvatoreSfrecola sul suo blog, Un sogno italiano.

Al punto di dimettersi perché non condivide l’operato del Governo “né sui contenuti, né sui metodi”. In particolare – ha precisato – “non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque”. 

Lucia Annunziata lascia la conduzione di Mezz’ora in più, che occupa la striscia pomeridiana della domenica su Rai3. La notizia arriva nel giorno in cui il CdA si è spaccato sulle nuove nomine delle testate.

L’Ad Rai, Roberto Sergio, secondo quanto riferisce l’Ansa, avrebbe affermato di essere “sinceramente dispiaciuto” delle dimissioni, ribadendo che il suo primo atto in CdA “è stato il via libera a poche produzioni, per la prossima stagione autunnale, tra le quali In mezz’ora”. L’augurio di Sergio è, dunque, che l’Annunziata “possa completare il ciclo di trasmissioni e che ci possano essere ulteriori occasioni di incontro”. Che l’Annunziata mostra di non prevedere. Infatti, a chi le ha chiesto un ripensamento avrebbe risposto “Neanche per idea”.

Dispiaciuto si è detto il Ministro della difesa Guido Crosetto, mentre per il Segretario del Partito Democratico, Elly Schelin: “Senza dubbio è una grandissima perdita per la tv pubblica dopo quella di Fazio. Sono professionisti di qualità ma il loro addio segna l’impoverimento della tv pubblica a favore della concorrenza”, ha detto parlando a Piazzapulita su La7.

Intendiamoci bene, ognuno è libero di pensarla come crede del Governo, dei partiti, dei singoli esponenti politici, siano al governo o all’opposizione. Anzi, la democrazia liberale si arricchisce della varietà delle opinioni, come della diversità delle ideologie che praticano le persone le quali hanno il diritto di manifestarle liberamente con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione del pensiero.

Lo dice l’art. 21 della Costituzione, per affermare un diritto per il quale uomini e donne hanno rischiato e perso la vita nel corso dei secoli. Tuttavia, ci sono degli stati personali che attengono all’esercizio di pubbliche funzioni i quali impongono una dose più o meno elevata di indipendenza.

Chiunque esercita funzioni pubbliche, magistrati, funzionari, agenti delle Forze dell’Ordine hanno il dovere di essere indipendenti e di apparire tali agli occhi dei cittadini.

Ugualmente i giornalisti del servizio pubblico, finanziato dai cittadini con il pagamento di un canone obbligatorio, hanno il dovere di non apparire “di parte”. Qui ovviamente va tenuto conto della varietà degli indirizzi culturali dei quali la RAI giustamente si avvale per contribuire al dibattito delle idee, soprattutto all’interno delle trasmissioni di approfondimento.

In questi contesti i giornalisti stimolano gli invitati ad esprimere giudizi ed a fare previsioni di future iniziative politiche. Quando, poi, fossero messi a confronto, in diretta, personalità del Governo o del Parlamento appartenenti a partiti diversi, il conduttore è stimolato a mettere in risalto le divergenze di opinioni o ideologiche che il pubblico certamente apprezza.

E se il giornalista, nel formulare le domande, appare critico nei confronti di questo o di quel personaggio, sicché si possa dire che è di “orientamento” diverso, ci sta bene senz’altro. È il limite, spesso difficile da definire, tra chi manifesta idee e chi appare smaccatamente “di parte”.

Così è sembrata a molti Lucia Annunziata, anche per il piglio col quale “interroga” i suoi ospiti. E quando concentra le domande su temi che l’intervistato non gradisce o che ritiene marginali rispetto alla sua azione politica.

A volte mi è parso che l’Annunziata esagerasse nelle critiche ad alcuni esponenti di partiti evidentemente lontani dalle sue idee e nella impostazione delle interviste, ad evitare quel che, invece, l’intervistato riteneva utile far conoscere ai telespettatori.

Spesso la gestione delle sue trasmissioni mi ha indispettito. Mi è parsa troppo smaccatamente di parte, comiziante. Eppure, mi avrebbe fatto piacere che fosse rimasta in RAI, tanto non porta niente ai partiti della sinistra né toglie niente a quelli di governo.