Sarri, e se dessimo del finocchio a giudice, presidente…?

Pubblicato il 22 Gennaio 2016 - 14:26 OLTRE 6 MESI FA
Sarri, e se dessimo del finocchio a giudice, presidente...?

Sarri, e se dessimo del finocchio a giudice, presidente…?

ROMA – Sarri graziato, anzi nemmeno imputato di gran cosa. Il ragionamento della giustizia (?) sportiva (??) è stato questo: ha detto finocchio e frocio. Ma l’ha detto rivolgendosi non ad un omosessuale ma ad un eterosessuale di nome Roberto Mancini. Poiché Mancini non è gay, non costituisce discriminazione e offesa chiamarlo “frocio”. Magari non è buona educazione, ecco questo sì. Dunque due giornate di squalifica in Coppa Italia che non contano nulla e domenica Sarri già in campo in panchina perché dare del finocchio e del frocio ad uno cui piacciono le donne è al massimo uno sgarbo.

Applichiamo dunque il ragionamento, accettiamo il concetto, estendiamolo a…Per esempio applichiamolo al giudice sportivo che ha emesso sentenza. Supponiamo sia eterosessuale, quindi se qualcuno gli desse del “finocchio” sarebbe al massimo un maleducato e lui la prenderebbe con sport e con garbo. Non si infurierebbe e neanche si indignerebbe più di tanto.

Si dia dunque del finocchio ad eterosessuali che sono il capo ufficio, il capo azienda, il capo dello Stato e si veda l’effetto che fa. Si veda se nella realtà si può applicare davvero il canone della mai tanto cosiddetta giustizia sportiva. Che stavolta, clamorosamente, non è stata né giustizia né sportiva.

Dando alla parola “finocchio” e “frocio” la funzione di insultare e ferire, Maurizio Sarri ha insultato non solo e non tanto Roberto Mancini. E neanche tutti i gay che già non sarebbe poca cosa. Ha insultato Sarri tutti i cittadini dotati di un minimo standard di civilizzazione. Non tutti gli italiani, d’accordo. Non tutti gli italiani si sono sentiti insultati.

Non il guardalinee e il quarto uomo che hanno sentito e non hanno battuto ciglio, non caterve di uomini del calcio che hanno lucidato e rilucidato il “ci può stare” e il “cose di campo”. Non la gran parte del mondo del calcio e delle sue, si fa per dire, istituzioni. Non una fetta non male della politica a partire da Berlusconi ma arrivando anche dentro l’Ala di Verdini (chi nasce tondo non può morire quadrato). Non un sacco di gente comune che si sente maschia se dà del frocio al vicino, così tanto per…

Da adesso si può, sentenza sportiva alla mano: assicurarsi prima che sia eterosessuale (come?) e poi dargli del finocchio…In questo mondo storto che è il calcio e dintorni, in questo vasto angolo del pensiero del paese tutto forse Mancini avrebbe fatto meglio a rispondere, come qualcuno gli ha suggerito a posteriori: “Portami tua sorella e poi vediamo..!”.