Movimento 5 stelle due pesi e due misure

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 29 Ottobre 2017 - 07:45| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
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Paolo Giordana

“Senti, io ti chiamavo per una cosa molto più prosaica. C’è stato un increscioso, come dire, evento. Un mio amico. Per carità, i controllori sono tanto bravi però un po’ troppo, come dire, quadrati. Praticamente un mio amico era sul pullman che stava per timbrare il biglietto e il controllore lo ha fermato dicendogli “lo deve timbrare cinque minuti fa, un minuto fa, 30 secondi fa. Adesso le devo fare la multa”. Non è tanto carina come cosa, cosa possiamo fare”.

“Quindi gli dico di stare tranquillo?”

“Sì, sì, non gli arriverà la multa”.

Una multa di 90 euro per la precisione.

Immaginate questo scambio di battute al telefono. Immaginate che a parlare siano il capo di Gabinetto di un sindaco di Forza Italia o del PD e che dall’altro capo della cornetta ci si il Presidente del Gruppo trasporti torinese, Walter Ceresa. Ora immaginate le reazioni che avrebbero avuto quelli del Movimento Cinque Stelle.

Immaginate Beppe Grillo che urla da un palco che questo sindaco non poteva non sapere quanto era corrotto il suo capo di Gabinetto (perché stiamo parlando di una multa ma come di consuetudine ai grillini piace enfatizzare), immaginate il candidato Premier Luigi Di Maio che si indigna perché la vecchia politica ha stancato tutti, perché i giochi di palazzo hanno portato il paese alla rovina, immaginate Di Battista che punta il dito e dice che per cinquant’anni la politica ha campato sul clientelismo e sulle raccomandazioni, ma che finalmente è arrivato il Movimento Cinque Stelle che entrerà nella stanza dei bottoni e cambierà il sistema dall’interno perché quando lo tsunami arriverà travolgerà tutto e tutti portando via il marcio della politica.

Bene, ora che avete immaginato tutto questo torniamo alla realtà scoprendo che il capo di Gabinetto in questione è Paolo Giordana, braccio destro di Chiara Appendino, sindaco di Torino, punta di diamante insieme a Virginia Raggi del Movimento Cinque Stelle.

Giordana si è dimesso, dichiarando che non ha nulla da temere e che la sua posizione verrà chiarata nelle opportune sedi perchè lui di male non ha fatto nulla.

No, nulla di male, semplicemente se quella telefonata fosse stata fatta da un qualunque esponente politico di un qualunque partito diverso dal M5S sarebbe stato oggetto di richiesta di pubblica lapidazione in piazza da parte dei colleghi pentastellati.

Nulla di male.