Regione Lazio, allarme a destra: Pirozzi da Amatrice gioca per inciucio M5s-sinistra!

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 11 Gennaio 2018 - 06:05| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
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Regione Lazio, allarme a destra: Pirozzi da Amatrice gioca per inciucio M5s-sinistra!

Nel Lazio il Centro destra rischia il suicidio. Per ora annunciato. Ma destinato a diventare realtà se Sergio Pirozzi insisterà nella decisione di presentarsi candidato governatore. Se Pirozzi terrà duro e si ostinerà a tagliare la strada a quello che sembra essere il candidato naturale dello schieramento moderato, Maurizio Gasparri, attuale vice presidente del Senato, la strada è aperta a un trionfo del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. O peggio, dal punto di vista della destra, di un grande inciucio 5 stelle-Pd, con il nemico Nicola Zingaretti ancora saldo in sella o sul sellino della Lombardi.

Purtroppo per il Centro destra, non lascia spazio ad interpretazioni e dubbi Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato presidente alle elezioni regionali del Lazio. Amatrice, non stiamo scherzando, paese di 2.500 abitanti noto per il collegamento con la pasta alla amatriciana (o ‘matriciana) prima che il terremoto del 2016 lo proiettasse nella cronaca mondiale. Amatrice, spiega Wikipedia,  “è un comune italiano di 2.511 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio. Fa parte della Comunità montana del Velino ed è sede del polo agroalimentare del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”.

Come ha rilevato Berlusconi, un conto è Amatrice, un conto è, non diciamo New York e nemmeno Milano o Roma, ma almeno Grosseto o Genova:

“Non ho mai incontrato il sindaco non conosco i suoi programmi, e non mi sento di esprimere una valutazione su di lui. Governare una regione come il Lazio è un impegno molto complesso: credo che le forze politiche del centrodestra dovranno ragionare insieme e scegliere una figura di alto profilo”

Il Sindaco di Amatrice, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccoló Cusano, ha indicato l’unica condizione che gli farebbe fare un passo indietro. Sarebbe nel caso di una candidatura di Giorgia Meloni alle regionali del Lazio.

Perché? “Perchè  la Meloni è un leader nazionale, è innamorata di questa regione -ha spiegato Pirozzi- per cui di fronte ad un atto d’amore come questo, senza nulla in cambio, mi ritirerei e continuerei a fare il sindaco perchè sarei ben rappresentato in Regione. Sarebbe anche un modo per essere risarcita dal fatto che oggi non è sindaco di Roma. Farei un passo indietro solo se si candida lei o se mi danno la guida della Nazionale di calcio. Io ho 500 comitati attivi, ho fatto 100 incontri pubblici e qualcuno sfoglia la margherita, ma la margherita si sfoglia in primavera e qui si vota il 4 marzo.

Zingaretti e la Lombardi sono in campo, il centrodestra che fa? Questo è il momento in cui si parla di programmi e di soluzioni fattibili, invece il centrodestra sta lasciando campo aperto. Possibile candidatura Gasparri? E’ un grande senatore, io credo che debba svolgere la sua funzione all’interno del Senato”.

Liquidata così una delle figure più rilevanti del sistema berlusconiano, Pirozzi definisce il suo target:

“Oggi sul campo della seconda regione più importante d’Italia per pil, luogo culla della capitale e delle più grandi civiltà storiche, il centrodestra non c’è, per cui mi sembra di capire che si lascia campo aperto e se si lascia campo aperto si becca il contropiede. Oggi faccio fatica a capire che tipo di squadra c’è, se non la mia. Poi magari diranno che sono io che voglio far perdere il centrodestra e invece secondo me c’è qualcuno che non vuole vincere, poi spiegherò perché. Se mi sono arrivate offerte? E’ tanto che il calciomercato è aperto, forse sia a sinistra che a destra sono abituati a pensare che ogni uomo ha un prezzo, ma io non sono un uomo in vendita”.

Insomma pare che il Centrodestra vada verso la doppia candidatura, un suicidio annunciato che molto probabilmente spianerà la strada ad una vittoria targata M5S. O peggio…