W la Spagna, regina di un brutto Mondiale

di Fiorentino Pironti
Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 14:38| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

La Spagna Campione del Mondo

Ha vinto la Spagna, una Spagna neanche lontana parente di quella che appena due anni fa aveva entusiasmato dominando il campionato europeo. Basta questo a spiegare quanto il mondiale sudafricano sia stato mediocre sul piano dello spettacolo: partite noiose, campioni (o presunti tali) latitanti, arbitri ai limiti del disastro. A Vicente Del Bosque è riuscito il miracolo di mettere insieme madridisti e catalani, farli convivere per un mese mettendo da parte una rivalità insanabile, e farne una squadra.

Non brillante né capace di un calcio speciale, ma una squadra. In finale, la Spagna si è trovata di fronte un’Olanda votata solo al contropiede: difensori armati di randello, centrocampisti di qualità costretti a fare i gregari, un unico attaccante abbandonato a se stesso. Gli orange hanno avuto due palle gol con Robben, uno che difficilmente sbaglia se lo metti davanti al portiere. A patto però che non si debba sfiancare inseguendo il suo marcatore. Viva la Spagna, dunque, e il suo calcio che da anni vive molto al di sopra dei propri mezzi ma che – nonostante le follie dei Perez e La Porta – non dimentica la cantera, cioè il vivaio che garantisce linfa alle nazionali.

Evviva l’Europa che ha portato in semifinale tre squadre su quattro. La delusione maggiore è arrivata dal Sudamerica. Il Brasile si è presentato al mondiale vuoto atleticamente, ma nonostante la condizione precaria Dunga ha insistito con una formazione strapiena di giocatori per niente votati alla disciplina tattica. Inevitabile l’eliminazione. A far compagnia al tecnico brasiliano è stato Maradona, presuntuoso fino all’autolesionismo. Probabilmente dovrà cambiare mestiere, la panchina non fa per lui.

Così come dovrà prendersi una lunga pausa il francese Domenech, protagonista non solo del fallimento della Francia ma anche del primo sciopero mondiale dei calciatori. Dell’Italia si è già detto e scritto tutto. L’autore del misfatto è stato individuato in Marcello Lippi e così si è salvata la faccia ai giocatori e non sono stati scalfiti i campanili che assicurano audience e diffusione. Trovati anche i salvatori della patria (Cassano e Balotelli) non resta che affidarsi al tranquillo buon senso di Cesare Prandelli. Dove possa andare a pescare il nuovo ct è un mistero, a meno che la crisi economica non consigli le società ad abbandonare i costosi mercati esteri e ripristinare i vivai abbandonati da anni. Probabilmente non saremo pronti per gli Europei del 2012, ma uno straccio di squadra per i mondiali brasiliani si potrebbe riuscire a tirarla fuori.