Tasse, rivoluzione Ue? “Aziende paghino dove fanno profitti”

di Sergio Cofferati
Pubblicato il 2 Dicembre 2015 - 18:24| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Tasse, rivoluzione Ue? "Aziende paghino dove fanno profitti"

La votazione del Parlamento europeo sul rapporto anti-elusione

BRUXELLES – Le multinazionali paghino le tasse nei Paesi dove ottengono i loro profitti; i Paesi europei rendano più simili i loro sistemi fiscali in modo da evitare che un Paese si avvantaggi (per esempio offrendo tassazione agevolata alle grandi aziende) a danno degli altri: sono queste le due principali (quanto rivoluzionarie) proposte per combattere l’evasione e l’elusione fiscale avanzate in un rapporto approvato a larga maggioranza (508 favorevoli su 701 votanti) dal Parlamento Europeo.

Il Rapporto è stato elaborato dalla Commissione speciale su tax rulings e altre misure analoghe per natura o effetto, nata in seguito allo scandalo di Luxleaks. Commissione di cui io faccio parte.
Il Rapporto contiene proposte ambiziose che metterebbero in campo gli strumenti necessari per combattere efficacemente evasione ed elusione fiscale. Scarica qui la sintesi del rapporto.

Propone, tra le altre cose, lo stabilimento di un quadro più trasparente sui tax rulings e sulle strategie fiscali delle multinazionali, attraverso la rendicontazione paese-per-paese, l’istituzione di una base imponibile comune consolidata per la tassazione d’impresa e di un sistema per la protezione degli informatori. Il testo prevede poi la compilazione di una lista nera di paradisi fiscali con sanzioni per i soggetti che hanno a che fare con essi. Il Rapporto del Parlamento giudica inoltre molto negativamente l’accordo raggiunto dai ministri europei di ECOFIN sullo scambio automatico dei tax rulings e richiede che l’Unione Europea abbia norme di trasparenza fiscale più ambiziose di quelle definite nel quadro OCSE/BEPS. Scarica qui il testo integrale del rapporto.

Di fronte allo scandalo Luxleaks e alla inaccettabile situazione attuale in cui le multinazionali evitano, attraverso strategie fiscali aggressive, di pagare miliardi di tasse, a danno delle PMI e dei cittadini europei, il Parlamento Europeo si è assunto le sue responsabilità, con proposte ambiziose che modificherebbero positivamente la situazione attuale.

Ora tocca alla Commissione Europea e agli Stati Membri dimostrare la volontà politica di colpire i fenomeni di elusione e di evasione. Una prima possibilità è data dalla discussione sulla Direttiva sui diritti degli azionisti, in cui il Parlamento ha proposto importanti misure di trasparenza fiscale. Finora Commissione e Governi si sono opposti a queste misure, che devono invece essere approvate al più presto, per iniziare finalmente, a un anno dallo scandalo di Luxleaks, a dare risposte a cittadini europei e imprese responsabili.