Teatri chiusi, la lagna dei colti. Peggio delle grida dell’oste

di Lucio Fero
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Teatri chiusi, la lagna dei colti. Peggio delle grida dell'oste

Teatri chiusi, la lagna dei colti. Peggio delle grida dell’oste (foto Ansa)

Teatri chiusi e mica solo i teatri, anche i cinema e i concerti e quasi tutti i luoghi della cultura e spettacolo. In sottofondo costante ma a volume crescente la lagna dei colti: come si può essere così bestioni e ignoranti da chiudere niente meno che la cultura? Se è bestialità insensibile, deve essere su scala planetaria dal momento che teatro e i suoi fratelli sono stati o sono chiusi in tutte le nazioni dell’orbo terracqueo raggiunto da Covid.

Teatri chiusi: lagna, non lamento

Siamo invisibili, siamo trascurati, siamo dimenticati e puniti da governi e paese ignoranti e distratti…E giù appelli e documenti firmati da registi, autori, attori e soprattutto da appartenenti alla categoria professionale uomini e donne di cultura. Lagnano con dovizia di toni corrucciati e pensosi di essere penalizzati perché pochi, se non nessuno, è in grado di capire davvero quanto valga ciò che fanno.

Lagnano di non essere apprezzati e capiti e, per questo, obbligati a restare chiusi. L’equazione è: loro chiusi, chiusa la cultura. La cultura trattata come straccio da piedi da governanti e amministratori e medici che non capiscono, che non son gente di cultura. E’ lagna e non lamento perché contiene e mostra protervia e irrazionalità. Protervia nella presunzione di superiorità incompresa, irrazionalità nel non voler vedere, loro che sarebbero i colti, il perché delle chiusure anti contagio.

Vittimismo lagnoso

Non c’è limite e argine al vittimismo lagnoso dei colti, non si riscontra il pudore delle opinioni che dovrebbe caratterizzare la sostanza e non la forma della persona colta. I colti, quelli che magari rabbrividiscono di sdegnato timore di fronte alla rozzezza degli osti che per il fatturato servirebbero in tavola anche signor Covid, bottegai che sacrificano la salute alla banconota. I colti…se invece del ristorante ad esser chiuso è il teatro e i suoi fratelli, allora è solo ignorante crudeltà e voler tenere aperti teatro e i suoi fratelli nonostante Covid nulla c’entra con il vil denaro, è solo voler tenere acceso faro e luce di civiltà.

Lagna insopportabile

La lagna dei colti è insopportabile, eppur magnificata dalla pigra e remissiva routine della comunicazione-informazione. Teatro e i suoi fratelli sono chiusi in tutti i paesi, così come i ristoranti, perché non esiste in natura e scienza il teatro Covid free, come non esiste il bar Covid free, quale che sia il protocollo. L’oste e il barista possono non saperlo cosa sia natura e scienza, ma i colti? La loro lagna, di lobby e non di status, è insopportabile perché mentre si lagnano mostrano di essere sepolcri imbiancati di vernice colta e mostrano come la loro cultura di lobby non sia poi altra cosa da quella di osti e bagnini.

Quando si tratta del loro particulare i colti con molta naturalezza evolvono in lobby, proprio come baristi e forni pizza e trainer da palestra. I colti, se lo fossero davvero, conoscerebbero e praticherebbero la differenza tra interesse generale e interesse di gruppo, conoscerebbero il significato di beneficio differito, sarebbero a conoscenza del dovere civile di non essere parte sociale che spetta al ceto colto. I colti, se lo fossero davvero, non farebbero il sindacato di se stessi.

L’ignoranza corporativa dell’oste fa danno ma è nelle cose, al contrario l’ignoranza corporativa dei colti è intollerabile, strumentale, farisaica. E, a dirla tutta, lascia dubitare ampiamente che questi colti delle varie arti siano poi davvero uomini e donne della cultura della convivenza, della cultura storica, della cultura della cosa pubblica. Sono, nella loro lagna, artisti, attori, registi…molti bravissimi nelle loro arti. Ma non cittadini,  di questa cultura non ne hanno più dell’oste.