Terremoto, Abruzzo, Tasse e Imposte. Ferrero (Prc): tassare i ricchi (cioè quelli sopra i 4.500 euro netti mese)

Pubblicato il 19 Aprile 2009 - 17:26| Aggiornato il 16 Settembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Tassare i ricchi, è lo slogan di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista. Principio sul quale quasi tutti convengono. Ma quando passa a definire chi è ricco, Ferrero indica la soglia di 100 mila euro lordi annuo di reddito lordo. Data l’attuale pressione fiscale diretta oggi in Italia, la cifra si traduce in uno stipendio intorno ai i.500 euro netti al mese. E si dice stipendio, perché di solito le imposte sul reddito colpiscono soprattutto i dipendenti, cui vengono prelevate direttamente dalla busta paga: anzi, i dipendenti, quei soldi manco li vedono. Invece gli autonomi e i commercianti si arrangiano e i padroni pagano solo il 20% sui dividendi. E con i padroni, nemmeno il comunista Vincenzo Visco, che pure ha infierito sui dirigenti d’azienda, non ha avuto il coraggio di prendersela.

E questi sono i concetti di Ferrero, come riportato dall’agenzia di stampa Agi:” Altro che spostare capitoli e voci di spesa. Per finanziare la spesa necessaria per la ricostruzione del post-terremoto in Abruzzo, il ministro Tremonti vuole mettere a repentaglio la spesa pubblica, possibilmente tagliandola ancora di più di quanto non abbia già fatto il suo governo, ma si tratta di una misura del tutto sbagliata e inutile. Per finanziare la ricostruzione c’è una strada, ed è molto semplice: basta aumentare le tasse ai ricchi, introdurre una tassa sui grandi patrimoni, tassare le rendite finanziarie, aumentare le tasse per i redditi sopra i 100 mila euro. Ecco un modo semplice ed efficace per garantire la ricostruzione”.