Turani: “Col nuovo governo non ci sarà la patrimoniale ma soltanto nuovi debiti”

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 18 Aprile 2018 - 06:02 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Turani

Giuseppe Turani scrive su Uomini & Business: “Col nuovo governo nessuna patrimoniale ma solo nuovi debiti”

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto questo articolo dal titolo “il fantasma della patrimoniale” anche su Uomini & Business. Blitz Quotidiano lo ripropone ai suoi lettori.

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Da qualche giorno è tornato di moda parlare di un’imposta che si credeva dimenticata: la patrimoniale. L’Ocse, sbagliando di molto, arriva addirittura a consigliarla all’Italia per ridurre le diseguaglianze di reddito: insomma, come è stato scritto, tagliare le gambe ai più alti, così sono tutti bassi uguali. La stessa Ocse, peraltro, spiega che la patrimoniale può essere utile per paesi con tassazione molto bassa, ma l’Italia quanto a pressione fiscale effettiva sta ai primi posti nel mondo.

Della stessa imposta, però, si parla anche in altri contesti. Autorevoli commentatori dicono che se l’eventuale nuovo governo Lega-5 stelle volesse fare solo alcune delle cose promesse in campagna elettorale, non avrebbe altra strada che uscire di corsa dall’euro (ma non è così semplice, servono mesi e anni) oppure rassegnarsi a applicare una forte patrimoniale.

Qualcuno ha preso sul serio queste analisi e sta cercando di correre ai ripari, cosa quasi impossibile visto che la patrimoniale (se mai dovesse esserci) colpirà i beni immobiliari, impossibili da occultare.

Ma non ci sarà alcuna patrimoniale. E per ragioni molto serie.

1- Come già scritto, la pressione fiscale italiana è altissima, alzarla ulteriormente con una patrimoniale sarebbe quasi un delitto.

2- Tutti i partiti dicono che la prima cosa da fare è abbassare la pressione fiscale per ridare slancio all’economia. La cosa non è semplice, ma un’imposta patrimoniale andrebbe nella direzione contraria. E nessuno vuole smentire così clamorosamente le promesse elettorali.

3- Una patrimoniale in questo momento, anche limitata a 80-100 miliardi avrebbe l’effetto di deprimere l’economia, forse anche per anni. Con il risultato di bloccare il faticoso cammino di ripresa appena iniziato.

E’ più probabile quindi che accada il contrario: le imposte, invece di salire come vogliono i sostenitori della patrimoniale, scenderanno. Il gettito che verrà a mancare sarà coperto nel solito modo: e cioè facendo nuovi debiti, sui quali pagheremo ricchi interessi.

Ma solo in questo modo un eventuale “governo del cambiamento” riuscirebbe a aumentare un po’ il welfare e a tagliare le imposte, e magari anche a distribuire il fantasma di un reddito di cittadinanza. D’altra parte si è sempre fatto così. Non è un caso che l’Italia abbia uno dei più alti debiti pubblici del mondo, 2300 miliardi, in crescita.