Uefa, da che pulpito: ricordiamo gli errori, i passi falsi e gli scandali di chi moraleggia sulla Europa League

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 21 Aprile 2021 - 18:59 OLTRE 6 MESI FA
https://www.blitzquotidiano.it/sport/andrea-agnelli-come-fece-perdere-17-miliardi-alla-serie-a-per-portare-11-miliardi-a-juve-milan-e-inter-3269281/

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I baroni dell’Uefa che oggi fanno la morale, con che faccia si spacciano  per i veri depositari dell’etica. E il cerbero presidente Ceferin dimentica le perle UEFA, a cominciare dalla notte all’Heysel e il voltafaccia dell’11 settembre.

Da che pulpito viene la predica! I baroni dell’Uefa, contrari al Circus della Superlega in rotta (per ora) e in nome di principi e valori, dimenticano qualcosa. Dimenticano che – proprio loro – li hanno bellamente calpestati  in nome, guarda un po’, di quel business. Che ora rinfacciano ad Andrea Agnelli e Florentino Perez.

Scostiamoci da questa bufera e delle urla. Di UEFA, Fifa, Federazioni, Parlamento europeo, istituzioni sportive, media internazionali, tifosi, allenatori, giocatori. Persino delle società che avevano aderito al progetto non immaginando di precipitare in uno scenario tanto fragoroso. Sarà opportuno ricordare alcune “perle  di lorsignori che sono finite sotto il tappeto.

Ricordate la notte dell’Heysel? La notte Champions di Juventus-Liverpool quando l’Uefa ordinò di giocare ugualmente tra i morti?

Era il 29 maggio 1985. Sono già passati 36 anni. Sono morte 39 persone di cui 32 italiani. Partita sospesa. Dopo quasi un’ora e mezza di rinvio alle 21.40 le due squadre scendono in campo. La partita inizia “in una atmosfera surreale“, commenta nel suo libro-saggio (“Morti di tifo“, ed. Eraclea) Simonpietro Giudice. Che ricorda  l’ordine UEFA  di tirar dritto, in uno stadio voluto dai baroni nonostante fosse “fatiscente, piccolo, privo di uscite di sicurezza“. 

Morale: una bolgia. Choccato, spento, il telecronista  Bruno Pizzul. “Le istituzioni del calcio sono i mandanti di una strage che poteva essere evitata”.

Seconda perla l’11 settembre 2001. L’attacco terroristico al World Trade Center di New York causa 2.977 morti e 6.400 feriti. Il mondo intero assiste sotto choc al crollo delle Torri gemelle. Immagini impressionanti. Indimenticabili. E i baroni che fanno? Confermano il calendario serale delle partite. Lo spettacolo non può fermarsi. Il business prima di  tutto. Ok Ceferin.  “The show must go on”. Non lo dicono anche gli attori? E noi chi siamo? Già, chi siete? Dei romantici e buoni maestri?

Terza perla, più recente. Casi di Covid in Germania. I match di Coppa sono in pericolo. C’è il rischio concreto di perdere le gare. E denari. Che fare?

Semplice. Spostare alcune partite a Budapest, nella Puskas Arena. Il calcio ha la precedenza sulla salute. Ciao Covid. Si va sul Danubio. Ma nell’armadio dei baroni si trova di tutto. L’Uefa è quella “che ha cambiato il format del torneo per aumentare voti elettorali e incassi“ (copyright Tony Damascelli) ed è sempre quella che ha abolito la Coppa delle coppe dopo 36 edizioni perché non rendeva economicamente.

E allora via alla fusione con la Coppa UEFA, oggi Europa League.

E non parliamo dei prossimi Mondiali in Qatar (21 novembre-18 dicembre 2022; 5 città, 8 stadi) .Tanto mistero. The Guardian, il prestigioso quotidiano inglese, documenta ogni giorno quelli che chiama “scandali qatarini”.

E in molti si chiedono: perché questi mondiali sì giocheranno nel periodo autunnale dell’emisfero boreale. Si tratta di una anomalia evidente. E poi: perché è stato scelto un Paese ad alto rischio con Arabia Saudita, da una parte, e Iran dall’altra. Cioè due Paesi che si fronteggiano minacciosamente.

Perché? Oltretutto il Qatar ha una debolezza militare e demografica. Ci vivono tre milioni di stranieri a fronte di circa 300mila qatarini. I fondi del Qatar hanno acquisito squadre di calcio in Belgio, Spagna, Austria. In Italia sponsorizzano la Roma.

E Al Jazeera, potente rete satellitare, è il terzo elemento del poderoso  potere qatarino. Ha sostituito la CNN americana ed ha un bacino potenziale di 400 milioni di telespettatori. I suoi venti canali sportivi sono in grado di condizionare il calcio a livello mondiale.

E questo i baroni lo sanno fin dai tempi di  Sepp Blatter che tutto voleva tranne che i Mondiali in Qatar. La vecchia volpe svizzera, per 17 anni alla guida dell’Uefa, già immaginava il declino della Beneamata. Infatti.