Vacanze di Natale, come saranno? A Conte, Berlusconi le mette al sicuro

Che strano Paese è il nostro. Ora il grande problema non è il virus, ma le vacanze di Natale.

Vacanze di Natale, come saranno? Ecco l’interrogativo di fondo di questi ultimi giorni di novembre. Il cenone, le vacanze sulla neve, i regali per Santa Claus. Forse ci si dimentica della pandemia e della drammatica conseguenza che stiamo vivendo? Per fortuna no. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte: “Se abbassiamo i divieti ci sarà la terza ondata”. Non è un pericolo da poco, si deve riflettere e stavolta tocca a noi, vogliamo dire a noi popolo, dimostrare quel senso di responsabilità che tutti avevamo avuto durante lo scorso inverno. Allora, dimentichiamo le feste di sempre e cerchiamo di ragionare.

Sarebbe un grande errore andare in massa sulla neve a sciare. Si ripeterebbe lo stesso errore dell’estate passata quando credevamo che il virus fosse un ricordo e abbiamo inondato le spiagge e il mare senza nessun criterio. “Aiutati” da un governo apparso assente in quegli stravaganti mesi. Stesso ritornello per il Capodanno. Stappare lo spumante sì, ma solo in presenza dei familiari più stretti. Guai a lasciarsi andare. Il premier cerca di dettare le regole. “Dovrà essere una festa sobria se non vogliamo rischiare una terza ondata”. Un ulteriore sacrificio, ma essenziale in attesa del vaccino che dovrebbe arrivare nella seconda metà di gennaio. Certo, non sarà per tutti, ma almeno proteggeremo il personale sanitario e le persone più fragili.

Insomma, il refrain non può essere che uno solo: prudenza. A dispetto di quanti predicano la riapertura in piena libertà degli esercizi pubblici. Il permesso di spostarsi da regione a regione (indipendentemente dal colore di appartenenza). La possibilità di un cenone più allargato, la distribuzione dei doni sotto l’albero di Natale a chiunque sia nostro ospite.

Se ci lasciassimo andare e seguissimo questi consigli, “la terza ondata sarà inevitabile”, sostengono in coro gli scienziati. E’ vero che i divieti sono impopolari e i politici sono preoccupati dalle accuse che piovono loro addosso. Ma mai come in questo periodo il nostro governo. E i nostri Parlamentari non si dovranno lasciar commuovere dalle preghiere (ingiustificate) di quanti vorrebbero tornare all’antico.

Non sottovalutiamo i numeri della pandemia. Ieri i nuovi casi sono stati 28377 e i decessi 562. E’ vero: la curva si sta stabilizzando. Ma le persone che lasciano questo mondo per il Covid sono ancora moltissime. Ecco perché il monito del Capo dello Stato non deve passare inosservato.

E’ necessaria l’unità, bando alle polemiche e alle liti da cortile. Maggioranza e opposizione dovranno lavorare di concerto per combattere e vincere la battaglia contro la pandemia. Mercoledì prossimo le Camere dovranno pronunciarsi sullo scostamento di bilancio. Una misura indispensabile per arginare le conseguenze della malattia.

Dal centro destra, Silvio Berlusconi si dice pronto in questa circostanza a votare a favore per salvare il Paese, non l’esecutivo. “Noi saremo sempre all’opposizione”, ripete con forza. E aggiunge: “Lo dimostreremo con i fatti”.

Matteo Salvini si tranquillizza. Per una volta si può essere in disaccordo, “ma con il partito del Cavaliere e con Fratelli d’Italia non dovremo abbassare la guardia. Per evitare che il Governo (ironicamente) continui a farci ridere”. Siamo alle solite, il braccio di ferro non ha pause nei Palazzi, Allora dovremo essere noi a dare una lezione agli uomini che abbiamo eletto e spesso non ci ascoltano.

 

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