Vaccini anti covid, obbligo per tutti, sanzioni per i disobbedienti. Rigetto? Non conta

di Giorgio Oldoini
Pubblicato il 29 Novembre 2020 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini anti covid, obbligo per tutti, sanzioni per i disobbedienti. Rigetto? Non conta

Vaccini anti covid, obbligo per tutti, sanzioni per i disobbedienti. Rigetto? Non conta

Vaccini anti covid. Il mio parrucchiere, assiduo frequentatore di Facebook, è un convinto No Mask e No Vax. Mette la mascherina perché i miei clienti scapperebbero.

Vaccini anti covid. Il mio parrucchiere, frequenta siti mediatici come Facebook. Ed è un convinto No Mask e No Vax. “Mi metto la mascherina perché i miei clienti scapperebbero”, è solito affermare. Se gli chiedo il perché di questa convinzione, risponde che la paura del Covid è montata ad arte dai “poteri forti mondiali” che vogliono sottomettere le masse.

Egli si sente un uomo libero di pensare e fare le sue scelte. Come tanti uomini politici, medici e scienziati. Passiamo attraverso questa pandemia senza vaccini e alla fine saremo tutti immunizzati! Quando gli faccio osservare che i morti non sono un’invenzione di Soros, replica a muso duro che si tratta di malati cronici destinati comunque a passare a miglior vita.

Se andassimo alle elezioni, si calcola che questo popolo di “negazionisti” prenderebbe un buon 30% di voti. La maggior parte degli italiani, ritiene che la libertà debba essere limitata quando danneggia seriamente quella degli altri. La libertà di usare narcotici può essere limitata per i danni che gli assuntori abituali possono causare agli altri.

Nessuno può fare il medico senza una laurea e un tirocinio adeguato. Si deve impedire agli imprenditori di vendere prodotti che siano dannosi per la salute dei consumatori. In tutti questi campi, si riconosce all’Autorità il potere di dettare le Regole e si accettano le relative sanzioni.

Come la paura del nemico in tempo di guerra, così anche la battaglia contro la pandemia richiede autorità e disciplina a spese della libertà.

Si pone oggi il problema dell’uso di vaccini. Dovrà essere obbligatorio o facoltativo? Il virologo americano Fauci è considerato la prima autorità scientifica mondiale. Egli ci dice che, per vincere la pandemia, almeno il 70-75% della popolazione dovrebbe assumere il vaccino. Ma un’altra parte della popolazione teme gli effetti collaterali. Siamo certi che il vaccino ci darà un’immunità duratura e non determini altre conseguenze sulla salute?

Bisogna riconoscere che non esiste solo il problema della salute ma anche quello economico. È un fatto che, alla lunga, nessun Governo al mondo sarà in grado di sovvenire i cittadini per i mancati guadagni derivanti dalla chiusura delle attività imprenditoriali.

Le democrazie occidentali ritengono di poter raggiungere gli obiettivi senza bisogno di ricorrere a costrizioni. Attraverso una sorta di moral suasion mediatica continua, gestita con l’aiuto della classe scientifica.

Il popolo dei “No Vax”, molto forte negli Usa, non demorde. E denuncia l’uso strumentale dello scienziato, che si metterebbe al servizio del più “forte”. La genuinità e la sicurezza di certi beni di largo consumo come il tabacco, le benzine raffinate o al piombo, l’amianto, ecc. non sono state forse messe in discussione da altri scienziati?

Ed ecco, infine, la questione “politica”. Nelle democrazie più “mature”, i gruppi politici vanno alla spasmodica ricerca del consenso. Non è del tutto chiaro se la tecnica di allargare, o restringere le maglie del lockdown, risponda a corrette analisi scientifiche. Di chi deve risolvere i problemi della salute e della disoccupazione. Oppure consegua ai sondaggi di opinione.

A sentire le dichiarazioni di certi leader di governo e di opposizione, si ha come l’impressione che il loro obiettivo sia quello di catturare il consenso degli stessi negazionisti.

Non credo che Winston Churchill abbia interpellato il popolo inglese per decidere di resistere alla furia hitleriana. Al contrario, aveva promesso soltanto lacrime e sangue.

L’Italia, come tutte le democrazie occidentali, si trova di fronte a un problema che, per la sua vastità e natura, non ha precedenti nella storia moderna. Dalla sua soluzione dipende l’avvenire delle libere società. Questo problema consiste nel conciliare l’interdipendenza sociale in periodo pandemico con l’aspirazione alla libertà individuale.

La reciproca dipendenza delle tecniche di aggressione al virus, fa sì che le scelte operate da una singola nazione si ripercuotano su ogni individuo di qualsiasi altra.

Finalmente, l’Europa sta pensando ad una linea comune. Usciranno prima da questa pandemia le nazioni guidate da governi capaci di ottenere la massima disciplina sociale. La Merkel avrà certo più autorità interna e internazionale rispetto a un governo instabile come il nostro.

Per questa ragione, non troverei nulla di strano se la formazione politica guidata da Berlusconi, si volesse “smarcare” rispetto alla Lega e ai Fratelli d’Italia. Del resto, la Lega non ha fatto parte organica di un governo con i 5 Stelle, lasciando all’angolo le altre due forze di centrodestra per motivi di “bottega”?

La ricerca dell’unità programmatica per uscire dalla pandemia, è il primo valore assoluto, come ha indicato il presidente Mattarella.

In assenza di unità, l’alternativa sarà quella di rendere obbligatorio l’uso dei vaccini con severe sanzioni per il popolo dei “disobbedienti”.