Vasco Errani. Pesi e misure variabili del Pd di Matteo Renzi. E un codice etico?

di Cesare Lanza
Pubblicato il 10 Luglio 2014 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA
Vasco Errani. Pesi e misure variabili del Pd di Matteo Renzi. E un codice etico?

Cesare Lanza. Dopo il caso di Vasco Errani. Se un codice etico…

ROMA – Cesare Lanza parte dal caso di Vasco Errani per chiedersi se

“non sarebbe più semplice per tutti i partiti stabilire un codice etico di comportamenti uguale e valido per tutti?

Non entro nel merito, ma dico a titolo di esempio: “Non si può svolgere attività politica se si è oggetto di imputazioni gravi”, oppure “Obbligo di dimettersi per chiunque sia condannato al primo (o al secondo, o al terzo e ultimo) grado di giudizio”.

Insomma un codice unico, da rispettare sempre – da parte di tutti. Invece, se la cantano e se la suonano – tutti – come vogliono, secondo le circostanze. Ad esempio, per il caso Errani, presidente della Regione Emilia, il Pd (ma ci sono centinaia di altri casi, che riguardano tutti i partiti) si esprime, a proposito del proprio rappresentante, con termini garantisti ben diversi da quelli usati verso i rappresentanti di altri partiti, in precedenti situazioni.

Non capisce Renzi, che pure sembrava animato da eccellenti intenzioni, per riverniciare se non rifondare il nostro scassatissimo Stato, come può non capire che sono proprio queste contraddizioni a provocare la sfiducia dei cittadini verso chi ci governa?

Renzi è salito al potere proprio perché, con le sue eccellenti intenzioni, ha utilizzato a suo favore questa sfiducia. Come può non capire che, se si contraddice in modo tanto vistoso, la sfiducia prima o poi incrinerà anche la dolce luna di miele che ancora sta vivendo con i suoi elettori?