Virginia Raggi, un occhio pesto per Beppe Grillo, solo slogan, idee balzane e gente incapace

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 18 Dicembre 2016 - 06:45 OLTRE 6 MESI FA
Virginia Raggi, un occhio pesto per Beppe Grillo, solo slogan, idee balzane e gente incapace

Virginia Raggi, un occhio pesto per Beppe Grillo, solo slogan, idee balzane e gente incapace

Virginia Raggi ha i giorni, se non le ore, contati, prevede Giuseppe Turani in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business col titolo: “La breve felice avventura di un sindaco”.

In rete è stata pubblicata la lista delle cose per cui, comunque vada, sarà ricordata Virginia Raggi. E è diventato subito un gioco che passa di mano  in mano, nel senso che tutti aggiungono qualcosa di cui ci si era dimenticati.

Per oggi la lista è questa:

– la Raineri a 200 mila euro poi illegittima secondo l’ANAC;
– la Muraro difesa ad oltranza per sei mesi poi dimessa;
– le nomine ai vertici delle municipalizzate, dimesse nel giro di 24 ore;
– la nomina del fratello di Marra;
– l’ arresto di Marra;
– Roma piena di immondizia;
– blocco di fondi per il potenziamento delle metropolitane;
– i ritardi dei mezzi pubblici;
– il complotto dei frigoriferi;
– un albero di Natale orribile.
– la funivia.
– il no alle Olimpiadi.

Qui restano fuori ad esempio il biocentrismo, probabilmente l’idea più comica di tutte: basta con un mondo con al centro l’uomo (etnocentrismo), si passerà appunto al biocentrismo  (animali, piante, scarafaggi, mosche). Tutte le forme di vita sono ugualmente meritevoli di attenzione e saranno protette dalla giunta Raggi.

La sua collega torinese Chiara Appendino vuole fare diventare tutti vegani, Virginia pensa più in grande e quindi si preoccupa di coleotteri, zebre, gabbiani, topi e via elencando.

Poi c’è l’affaire misterioso del nuovo stadio. I grillini hanno detto no quasi a tutto, per evitare colate di cemento e eventuali giochi di malaffare, ma sembra che siano favorevoli al nuovo stadio, e la cosa solleva molte chiacchiere.

Ma è evidente, con l’arresto di Marra, che non era un “impiegato” del comune e basta. La Raggi lo voleva come vice-sindaco e era arrivata a minacciare di andarsene, se non le consentivano (quelli del Movimento) questa nomina. Per fortuna sono poi sorti altri impedimenti e la rissa è stata evitata e lui spostato al personale. Rimanendo comunque una specie di Rasputin della corte del sindaco.

Un problema politico

Rimane il fatto, al di là delle questioni giudiziarie (che Marra sbrigherà con i giudici), che qui è sorto un problema politico. In altri tempi e in altri luoghi, il Movimento avrebbe già fatto piazza pulita e sarebbe nelle piazze a vantarsi della propria conclamata onestà.

Qui invece si sono chiusi tutti a riccio. Hanno impiegato un po’ meno di tre ore per arrivare alla conclusione che, intanto, bisognava scaricare Marra. Lo hanno fatto prima vari esponenti del Movimento e poi la stessa Raggi in una conferenza stampa: Marra era un impiegato, sarà immediatamente sostituito.

Dopo di che, zero. Su una giunta che perde pezzi quasi ogni giorno e che ancora non è a posto, niente. Sulle varie cose mirabolanti che erano state promesse alla città nulla si sa.

Lo stesso Grillo, sempre pronto a sfornare le sue semplici ricette, per ora è stato zitto, muto come un pesce.

E’ evidente che c’è un problema. Quale?

Fino a ieri la giunta romana era (o avrebbe dovuto essere) il fiore all’occhiello del Movimento. Invece in pochi mesi si è trasformata in una specie di occhio pesto.

E ha messo in luce la carenza più grave del Movimento. A parte le idee molto  balzane, si sta scoprendo che i grillini non hanno gente esperta e non ne sanno attirare. Saranno dei giganti nei numero di voti che riescono a raccogliere, ma poi sono dei nani politici. La crisi romana sarebbe superabile inserendo nella giunta Raggi due o tre fuoriclasse e sfornando in tempi rapidi un programma-bomba. Ma non accade niente. Non hanno questi fuoriclasse e il programma non c’è mai stato, solo delle banalità eco-pastorali.

Inoltre, cominciano anche a dubitare della stessa Raggi: non sono sicuri che sia tutto a posto.

Non sanno più come muoversi, come colpiti da un raggio paralizzante. Sanno solo che l’arresto di Marra potrebbe rivelarsi l’inizio di una storia bruttissima. E allora stanno fermi, non vanno da nessuna parte. Sperano solo che il soffitto del Campidoglio non crolli loro in testa, seppellendo le loro ambizioni di conquista dell’Italia.