Claudio Santamaria: “Per Francesca sono pronto al test del Dna”

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2017 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA
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Claudio Santamaria: “Per Francesca sono pronto al test del Dna” (Foto Ansa)

ROMA – Claudio Santamaria torna sulle minacce alla compagna, Francesca Barra, e sulle illazioni lanciate da alcuni haters sui social network riguardo all’ultima figlia della conduttrice, di appena un anno, che, secondo questi “odiatori”, sarebbe non figlia dell’ex marito di Barra, Marcello Molfino, bensì di Santamaria.

Intervistato da Lavinia Farnese per Vanity Fair, l’attore lucano si è detto pronto a fare il test del Dna se si arriverà al processo a carico di Domenico Mimmo Leccese, dipendente della Regione Basilicata che su Facebook aveva scritto prima che Francesca Barra e Santamaria “scopano già da tempo a Roma e a Matera” e poi che l’ultimogenita di Barra sarebbe figlia dell’attore perché nata con i capelli castani.

“Se Leccese insiste, sottolinea Santamaria, finiremo in tribunale, e mi si chiederanno prove, a processo non avrò problemi a fornirne. Elemento reale contro delirio irreale. Così impara che Facebook non è un videogioco in cui su una macchina investi uno e non succede niente”.

A spingere Santamaria a prendere duramente posizione è stata proprio la presa di mira dei figli della compagna: 

“Sono parecchio turbati. Sembra a tutti normale che a scuola questi figli siano raggiunti da queste notizie assurde, costretti a rispondere a compagni di classe che chiedono loro spiegazioni? “Ei, qui dicono che tua madre è una tr***, è vero?” “E che tua sorella non somiglia a vostro padre, ma secondo te?”. In quelle cinque ore, tra una lezione e l’altra, non possiamo sapere quante ferite, se piccole o grandi, quale dolore hanno e provano questi ragazzi”.

Eppure Leccese definì quella frase sull’ultima figlia di Barra niente di più che un “goliardico momento di gossip”.

“Vorrei vedere se, guardandomi in faccia, occhi negli occhi, avrebbero lo stesso coraggio di dire quello che hanno scritto. Lo escludo, ma qualora dovessero sorprendermi, allora chiederei loro: ‘Ma tu, esattamente, che problema hai?’. Che problema hanno? Invidia per una felicità che non appartiene loro. Ma il rancore dovrebbe fare male solo a chi lo prova”.