Ewa Aulin, la suocera del premier Conte fu una diva degli anni Sessanta VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2018 - 11:51| Aggiornato il 25 Giugno 2018 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Conte, Olivia Palladino, Ewa Aulin

La foto pubblicata da Dagospia. Giuseppe Conte, la compagna Olivia Paladino e Ewa Aulin giovane

ROMA – La suocera del premier Giuseppe Conte era un’attrice famosa negli anni Sessanta-Settanta che ha recitato anche per Tinto Brass. Si tratta di Ewa Aulin,  un’attrice e cantante svedese che ha recitato in numerosi [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] film italiani e statunitensi degli anni sessanta e settanta.

Dopo essere stata scoperta in Svezia dove vinse il premio Miss Teen, Ewa recitò molto tra Italia, Francia e Stati Uniti, prima di decidere di smettere di recitare e nel 1973, all’età di 23 anni. La Aulin rimase a vivere a Roma e nel 1974 va a convivere con il costruttore edile Cesare Paladino, da cui ha poi due figlie, di cui Olivia Paladino, l’attuale compagna del capo del Governo primo ministro italiano Giuseppe Conte.

Di Ewa Aulin, Dagospia scrive:

“Viene scoperta da Alberto Lattuada che la vuole nel suo film Don Giovanni in Sicilia del 1967. Seguono due film di genere giallo all’italiana, Col cuore in gola (1967) di Tinto Brass e il bizzarro La morte ha fatto l’uovo (1968) di Giulio Questi, in entrambe le pellicole a fianco di Jean-Louis Trintignant. Nel 1967 ha il ruolo di protagonista nel suo più celebre film, Candy e il suo pazzo mondo (1968) di Christian Marquand, una coproduzione tra Stati Uniti, Italia e Francia. Il film, per il quale Ewa viene a conoscenza della propria scrittura solo il giorno prima dell’inizio delle riprese, non ottiene il successo sperato negli Stati Uniti, fallendo nel lancio internazionale dell’attrice, ma è molto apprezzato in Europa, divenendo negli anni successivi un film culto”.

“Ewa riceve svariate lodi per la sua parte, ottiene una nomination al Golden Globe come miglior attrice esordiente, ma perde in favore di Olivia Hussey per Romeo e Giulietta. Come conseguenza della sua partecipazione al film, Ewa Aulin viene etichettata come ‘Ninfetta Bionda”‘ nell’ambiente del cinema, da parte di chi non sa vedere oltre la facciata della sua giovane, bella ed elegante immagine, ed apprezzare il suo desiderio di venire accettata come attrice professionista: questo stereotipo è il motivo principale per cui in seguito appare principalmente in film italiani negli anni settanta”.

“In seguito infatti appare solamente in un altro film statunitense, Fate la rivoluzione senza di noi (1970), una commedia degli equivoci ambientata durante la Rivoluzione Franceseinterpretata da Gene Wilder e Donald Sutherland, dove Ewa interpreta il ruolo secondario della Regina Cristina del Belgio, che ottenne scarso successo. Nello stesso anno appare nel film sperimentale italiano Microscopic Liquid Subway to Oblivion, scritto, prodotto e diretto dal marito di Ewa Aulin, lo scrittore e regista inglese John Shadow, che sposò in segreto in Messico nel 1968 e che è il padre del figlio Shawn, nato nel 1969. Il film è stato distribuito malamente ed Ewa e John divorziano nel 1972”.

“Dopo questo film, Ewa appare unicamente in film italiani, per la maggior parte decamerotici ambientati nel Medio Evo, ma anche in film drammatici e gialli. Interpreta un ruolo principale in La controfigura (1971), di Romolo Guerrieri, e in Quando l’amore è sensualità (1973), la parte di un angelo vendicatore nell’horror di Joe D’Amato La morte ha sorriso all’assassino e appare anche nel giallo all’italiana Una vita lunga un giorno, nello stesso anno. Partecipa inoltre al film Questa specie d’amore (1972) di Alberto Bevilacqua (…)”.

Francesco Cordella per “Di Più” ha parlato di lei con Tinto Brass. L’intervista è riportata da Dagospia:

“Sono sorpreso. Da tanto, tanto tempo non sentivo parlare di lei. Ewa era piena di sensualità e in un certo senso fu lei a spingermi a esplorare l’erotismo nei miei film”? Queste sono le parole del regista Tinto Brass, il maestro dell’eros, quando mi accoglie a casa sua per parlare di un risvolto della vita del nostro capo del governo, Giuseppe Conte.

Ma prima di iniziare il racconto, colto da entusiasmo, osservando una foto in bianco e nero di Ewa Aulin attrice, Brass mi dice: “Sì, sì, Ewa Aulin, la ‘suocera’ del premier Giuseppe Conte; aveva solo diciassette anni quando la conobbi e la diressi in un mio film. La sua bellezza altezzosa nascondeva una grande sensualità che io cercai di tirare fuori il più possibile. Girai una scena di una doccia in cui Ewa è quasi del tutto senza veli. Quando le chiesi di spogliarsi non ebbe alcun problema, mi guardò con quel suo visino dolce, e anche un po’ birichino, e si tolse i vestiti cogliendo l’atmosfera.”

“Il nostro premier, dunque, dopo il divorzio dalla madre di suo  figlio, da tempo e legato sentimentalmente a Olivia Paladino, che ha trentotto anni, quindici meno di lui. Bionda, affascinante, la compagna di Conte e manager nell’albergo della sua famiglia, lo storico hotel Plaza di Roma, di cui e proprietario suo padre, l’imprenditore Cesare Paladino. Sua mamma, invece, dalla quale ha ereditato la bellezza, e un nome che evoca subito il mondo del cinema: Ewa Aulin (…).”