Francesca Michelon: “Stefano D’Orazio dei Pooh è mio padre”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2017 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA
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Stefano D’Orazio (foto Ansa)

ROMA – Francesca Michelon, grafica pubblicitaria, 31 anni, romana, per ottenere il riconoscimento di paternità ha portato in tribunale Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh. E ora, intervistata da Il Giorno, si sfoga. Quello che proprio non le è andato giù è stato vederlo sui giornali o in tv rammaricarsi di non avere avuto figli: “L’ha fatto ripetutamente e per me è stato devastante, perché l’ho trovata una cattiveria gratuita. Ho pensato che fosse un messaggio per me, solo per ferirmi. In quel momento ho deciso di intraprendere l’azione legale, per ottenere un riscatto a livello morale”.

La Michelon racconta che nel 2006 “alcuni amici mi avevano fatto notare la forte somiglianza fra me e D’Orazio e io, scherzosamente, ne parlai a mia madre Oriana. Lei allora mi confessò di getto la verità. Fu uno choc. Mi raccontò che nell’83-’84, in un periodo di crisi fra mia mamma e quello che ho sempre creduto essere mio padre, Diego Michelon, ex tecnico del suono dei Pooh, lei ebbe una relazione con D’ Orazio”. Francesca incontrò quindi D’Orazio: “Lui era palesemente imbarazzato, io gli dissi di stare tranquillo, che volevo solo conoscerlo e non lo incolpavo di nulla. Mia madre mi aveva raccontato che era stato lui a troncare la relazione quando aveva saputo che era incinta, ma io non gliene ho mai fatto una colpa. Piano piano lo misi a suo agio e si sciolse. Mi raccontò la sua vita, i concerti, la musica”.

I due si sono poi rivisti più volte poi all’improvviso, continua Milchelon, “scomparve. Senza un motivo né una parola. L’ ultima volta che lo sentii fu ad agosto 2007, per telefono. Mi disse che era impegnato con i concerti e che ci saremmo rivisti a settembre, con più calma. Da allora non ha più risposto alle mie telefonate né mi ha più voluto vedere”. Finché, un giorno, “l’ho visto dispiacersi in tv di non aver mai avuto figli. Cosa che ha ripetuto altre volte. Dopo tutto quello che c’era stato, per me sono state come coltellate. Perché dire quelle cose? Solo per ferire i miei sentimenti? Ho pensato in quel momento che non era giusto lasciar perdere. Così ho avviato la causa”.