Grande Fratello Vip, Roberto Blasi a Barbara D’Urso: “Difendi i gay dalle battutacce di Russo”

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 29 Settembre 2016 - 07:35 OLTRE 6 MESI FA
Grande Fratello Vip, Roberto Blasi a Barbara D'Urso: "Difendi i gay da Russo"

Grande Fratello Vip, Roberto Blasi, marito di Scialpi (nella foto) a Barbara D’Urso: “Difendi i gay da Russo”

Grande Fratello VIP, Barbara D’Urso, prendi posizione contro le parole di Clemente Russo e a difesa degli omosessuali. Questo è il messaggio che lancia Roberto Blasi alla popolarissima conduttrice della tv, dopo che la sua lettera aperta ha fatto il giro del web.

Roberto Blasi, manager e marito di Giovanni Scialpi,  dopo essere stata pubblicata da La Stampa, è rimbalzata da un blog all’altro. La lettera di Blasi è stata scritta come sfogo dopo le polemica scaturite per l’appellativo omofobo utilizzato da Clemente Russo nella casa del Grande Fratello VIP.  Blitz Quotidiano ha intervistato la coppia sulla polemica che sembra essere tutt’altro che archiviata.

Giovanni, Clemente Russo dovrebbe essere fuori dalla casa del Grande Fratello?
Doveva essere cacciato assolutamente sì, perché scherzando e ridendo passano dei messaggi, in questo momento di bigottismo oscurantista, che non dovrebbero essere amplificati. Quando questo pregiudizio dilagante passerà si potranno anche accettare le classiche battute “Ah, ma è uno scherzo non vi preoccupate, io ho tanti amici froci”, allora forse si potrà cominciare a scherzare.
Il testo della lettera di Roberto verteva proprio su questo. Oggi si mettono certi tipi di personaggi in determinati programmi. Come hanno fatto con Bosco, che sono appunto personaggi più folcloristici, più colorati, proprio perché così la gente ha la possibilità di schernire. Perché non mettono noi, perché non ci andiamo noi da Russo per vedere chi è più maschio?! Sicuramente le mie sopracciglia sono molto più maschili delle sue.

Roberto cosa l’ ha spinta a scrivere quella lettera?
Ho scritto questa lettera perché guardando la trasmissione ho avuto la sensazione che questa uscita di Russo sia stata presa con leggerezza, a “tarallucci e vino insomma”. Non sono stati presi provvedenti, non solo non è stato fatto uscire, ma nemmeno redarguito. Creando un precedente e giustificando quello che è avvenuto in seguito, anche sui social. In cui tutti si sono sentiti in diritto di continuare a schernire Bosco scrivendo appunto commenti del tipo “come si fa a non prenderlo in giro, uno che va in giro con le gonne e fa i gridolini”. Non si può giustificare nessun tipo di violenza, perché di questo si tratta. Un po’ come le persone che si sentono in diritto di giustificare chi molesta ragazza perché si vestono in modo provocante.

Giovanni questo è stato un esempio circoscritto all’interno della casa del Grande Fratello, ma al di fuori di quelle quattro mura qual è la situazione?
Inizierei con un dato positivo. Abbiamo visto sui social che tutte le associazioni gay straniere, Inghilterra, America, Irlanda…hanno amplificato la nostra protesta facendola loro. Invece in Italia è sempre la stessa storia: una sorta di silenzio stampa. Sembra quasi che ci abbiano dato il contentino con la legge sui matrimoni e si chiedano che cos’altro vogliamo. Non basta l’attuazione della legge Cirinnà per evitare lo scherno, per evitare di essere malmenati. Bisogna cambiare la mentalità. Le persone devono capire che l’orientamento sessuale non è una differenza.

Roberto, è passato un anno dal vostro matrimonio a New York. Cosa è cambiato in che modo questa vostra scelta pubblica ha influito sulla vostra vita e sul vostro lavoro?
Dal punto di vista personale, umano, sicuramente ha influito in modo positivo. Spesso pubblichiamo sui social le lettere che ci scrivono in privato persone che seguendo il nostro esempio hanno trovato la forza, a volte anche il coraggio, di rendere pubbliche le loro relazioni omosessuali. Siamo stati degli apripista e di questo non possiamo che essere orgogliosi.
Dal punto di vista lavorativo sicuramente peggiorativo. Televisivamente siamo stati banditi dalle reti nazionali, come sappiamo tutto è cominciato da Sanremo, non hanno più spazi per noi. Sono addirittura state rinviate delle trasmissione dove noi avremmo dovuto partecipare come ospiti anche un’ora prima della concordata diretta, senza che ci venissero date spiegazioni. In più Giovanni al momento si trova costretto a non lavorare più nemmeno nei concerti di piazza, soprattutto nel Sud Italia, nel periodo estivo che era sempre fitto di appuntamenti, perché parliamo comunque di eventi organizzati per la gran parte da parroci.
Vorrei aprire una parentesi e sottolineare il fatto che programmi tv nella fascia pomeridiana che si occupano quasi esclusivamente del Grande Fratello VIP non hanno minimamente affrontato la questione. Quindi nulla contro la trasmissione dalla casa, che è amata dal pubblico italiano, ma quello che mi chiedo è come mai la paladina dei diritti gay non ha preso le nostre difese nella sua fascia tv quotidiana, evidentemente o non lo è mai stata o, nel caso specifico, le fa comodo far finta di nulla.

Immagino che ogni riferimento a Barbara D’Urso sia puramente casuale…