Gianna Nannini, mamma a 54 anni: “Penelope, mi hai atteso tanto”

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

Gianna Nannini

E’ nata cantando e con’ i capelli rock: non poteva essere altrimenti. Penelope Jane, la figlia di Gianna Nannini, pesava alla nascita, il 26 novembre,  2 chili e 530 grammi,  lunga 48 centimetri e in ottime condizioni di salute. Come la sua mamma che, grazie al Pilates, sua grande passione, l’ha data alla luce con due sole spinte.

Non male per una primipara attempata come la rocker senese, 54 anni, che oggi a mezzogiorno è riuscita a coronare il suo sogno. Penelope è nata alla clinica Madonnina di Milano. E’ stata concepita non per ovodonazione, come qualcuno può aver pensato, ma dopo ”un lungo percorso di cure che negli anni hanno permesso questo risultato”, ha spiegato il ginecologo Augusto Enrico Semprini, che l’ha aiutata a venire al mondo, tra l’altro nello stesso giorno della nonna, Giovanna Cellesi, cui la cantante è molto legata.

E’ stato un parto naturale, in totale controtendenza, visto che in Italia le donne non piu’ giovanissime (ormai la maggior parte) si affidano al taglio cesareo.

Contro tutto e contro tutti, la Nannini ha portato avanti la sua battaglia, infischiandosene delle critiche e delle polemiche scaturite dalla decisione di portare avanti una gravidanza in età avanzata. Una scelta d’egoismo e non d’amore, è stato detto e scritto. Ma lei è andata avanti per la sua strada. Mostrando con orgoglio il pancione sulla copertina di Vanity Fair, dieci giorni fa. Nella prima foto ufficiale scattata durante questa tanto attesa, e sofferta, gravidanza, Gianna ha risposto ai luoghi comuni e ai pregiudizi con il suo sguardo: intenso, profondo, quasi di sfida. Ma pieno d’amore.

E nel suo stile, non ha resistito a lanciare una provocazione, affidata alla scritta sulla sua t-shirt: ‘God Is A Woman’, ovvero ‘Dio è donna’. Nessuna intervista, però. Solo una lettera aperta alla piccola Penelope, per raccontarle, confidarle quanto è stata voluta e desiderata, nonostante le avversità. ”Mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto e ho sentito la forza per riuscirci. Ti ho desiderata così tanto che, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me”.

La contrada dell’Oca ha subito esposto la bandiera con il fiocco rosa fuori dalla propria sede per festeggiare la nascita di Penelope. La rockstar è una contradaiola dell’Oca, ed è prassi a Siena festeggiare così le nascite all’interno delle contrade. L’Oca ha mandato a Gianna una coccarda della contrada e gli auguri, a nome della Societa’ delle Donne e del Gruppo Anatroccoli, che riunisce i bambini.

I mesi della gravidanza della Nannini sono stati accompagnati da mille polemiche: partorire a 54 anni è un rischio? ”Una donna che partorisce a quell’eta’ ha bisogno, dopo la nascita, di non essere abbandonata sia a livello medico che psicologico”. Questo il commento del presidente della Società italiana ginecologi ospedalieri (Sigo), Giorgio Vittori. Per il presidente della Sigo una gravidanza a 50 anni è comunque ”una gravidanza che richiede una particolare attenzione e monitoraggio. Anche se una donna è sana – conclude – l’età è di per sé un fattore di rischio, perché le caratteristiche biologiche di una donna di 50 anni non sono quelle di una di 25”.

Anche se il parto della Nannini rientra tra i casi eccezionali, le mamme italiane sono comunque sempre più ‘vecchie’. Il 34% delle donne, infatti – secondo gli ordinari di ginecologia e ostetricia delle università romane, riuniti in un recente convegno – ha il primo figlio dopo i 35 anni, mentre 6 su cento affrontano la maternità dopo i 39 anni.

La notizia della maternità della cantante è stata commentata anche dalla politica. Auguri sono arrivati da Ombretta Colli, ex cantante e senatrice Pdl: ” Un atto di immenso amore e grande coraggio di una donna straordinaria quale è Gianna”.

Di segno opposto il commento del Movimento Europeo per la difesa della Vita e della Dignità Umana (Mevd) che ha sollecitato l’Ue a prendere posizione sulla diritto di ogni neonato ad avere entrambi i genitori. In una lettera al presidente del parlamento europeo Jerzy Buzek, inviata dalla sede di Verona, i dirigenti del Mevd hanno chiesto che il Parlamento Europeo ”ribadisca il diritto di ogni creatura che viene al mondo ad avere un padre ed una madre dai quali farsi crescere ed educare, in perfetta sintonia non con un particolare credo religioso, ma con la natura stessa, che prevede che ogni uomo nasca dal rapporto tra un uomo e una donna”.