MILANO – Tra qualche anno Pia Fico potrà facilmente documentarsi sulla stampa italiana (e straniera) per ricostruire passo passo la cronaca della sua nascita. Una cronaca che finora racconta questo: questa bambina è nata a Napoli il 5 dicembre scorso, figlia della showgirl Raffaella Fico, 24 anni, della quale porta il cognome. Il papà, fino a cronaca contraria, è il calciatore Mario Balotelli, pelle nera e cognome italiano, un passato da bambino abbandonato e poi felicemente adottato. Che però, stando a quanto dice Raffaella sui giornali, è un irresponsabile che non si è degnato di vedere sua figlia dopo settimane dal parto.
Sempre guardando i giornali di questo ultimo scorcio di 2012, la piccola Pia, tra anni, potrebbe anche apprendere che il suo presunto papà ha chiesto il test del Dna prima di (eventualmente) dedicarsi anima e portafogli a lei. E che, viste le rimostranze a mezzo stampa della ex fidanzata, ha anche minacciato querela contro la Fico, rea di essersi pubblicamente lagnata del comportamento di lui.
Un giorno Pia potrebbe apprendere anche che in questa faida familiare a mezzo stampa sono entrati anche i nonni, quelli adottivi di Brescia che hanno dato un cognome e una casa a papà Mario. Che a loro volta, tramite avvocati e subito rimbalzati sulla suddetta stampa, hanno chiesto decoro e rispetto della privacy alla starlette e mamma della bambina. In tutto questo, sempre stando alla cronaca, a quasi un mese dalla nascita la neonata Pia non ha incontrato né il padre né tantomeno i nonni.
Tutti continuano a rincorrersi a mezzo stampa e tramite avvocati. Mentre la piccola e innocente Pia non ha fatto in tempo a fare il suo primo vagito che già si è vista in copertina sul settimanale Chi che, supponiamo, avrà ben pagato l’esclusiva. Ecco dunque un agile e sintetico sunto a beneficio di questa lettrice immaginaria, Pia Fico-forse-Balotelli, sempre che papà le conceda il cognome. Povera Pia, viene da dire, che a un mese ha già addosso un bel cumulo di futuri litigi e lotte familiari che forse nemmeno in una vita riuscirà a smaltire. Di sicuro, tra qualche anno, potrà leggere sui giornali di oggi la cronistoria poco edificante della sua nascita, tra mamma, papà e nonni “inviperiti”.
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