Santanchè alla prima della Scala con vestito verde FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Dicembre 2015 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA
Daniela Santanché (foto Lapresse)

Daniela Santanché (foto Lapresse)

ROMA – Gonna di raso verde, camicia e papillon verde. Il tutto abbinato a una pelliccia della stessa tinta. Per un effetto albero di Natale. Questo il look eccentrico (forse in onore di Verdi) con cui Daniela Santanché si è presentata alla Prima de La Scala di mercoledì 7 dicembre.

Daniela Santanché, molto criticata sui social, ha poi difeso la sua mise verdissima: “Non ci ho pensato molto — ha raccontato Daniela Santanché —. Diciamo che il nero e le paillettes non fanno per me. Io sono un’istintiva e un’impulsiva. Da tanti anni non andavo alla Scala e bisognava dare un segnale che non abbiamo paura di nessuno, tantomeno dell’Isis. In questo senso il verde richiama, naturalmente, Giuseppe Verdi, ma è anche il colore della speranza”.

Una Prima di successo. Dopo 150 anni di oblio, il pubblico della Scala ha ritrovato la sua “Giovanna D’Arco”. Otto minuti continui di applausi e grida di “Viva Verdi” hanno infatti decretato il pieno successo dell’opera di Giuseppe Verdi che, con Riccardo Chailly sul podio e la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, ha inaugurato la stagione scaligera nella tradizionale festa di Sant’Ambrogio, quest’anno segnata da particolari misure di sicurezza per le minacce del terrorismo.

Ma la massiccia presenza delle forze dell’ordine, le transenne – del resto mai mancate nelle serate inaugurali in piazza della Scala dai tempi della contestazione sessantottina – e i metal detector non hanno impensierito più di tanto un pubblico di appassionati, vip, artisti e personaggi politici; col presidente del Consiglio Renzi che lasciando il teatro ha esplicitamente lodato lo spettacolo, e l’ambasciatrice di Francia, Christine Colonna, i ministri Franceschini e Delrio, il sindaco di Milano Pisapia, il presidente della Regione Maroni. La qualità dello spettacolo ha fatto il resto, aiutando a dimenticare ogni minaccia e calamitando l’attenzione sull’opera di Verdi e sull’interpretazione che ne hanno dato gli artisti, tutti applauditi a lungo e intensamente. A cominciare dall’Orchestra, con ovazioni al Maestro Riccardo Chailly, che ha aperto la serata dirigendo l’Inno di Mameli, e da un grandissimo coro scaligero diretto da Bruno Casoni.