Sonia Bruganelli: “Mi criticano perché non sono bella e ho sposato un ricco”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Luglio 2018 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Sonia Bruganelli: "Mi criticano perché non sono bella e ho sposato un ricco"

Sonia Bruganelli: “Mi criticano perché non sono bella e ho sposato un ricco” (foto Instagram)

MILANO – Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, si apre in una intervista al Corriere della Sera, si racconta come donna lavoratrice e madre di una bimba disabile. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] E’, insomma, una signora Bonolis più umana quella che esce dal quotidiano milanese rispetto a quella delle sue foto su Instagram.

“Mi criticano? Faccio rabbia perché non sono bella e ho sposato un ricco”: così spiega i tanti post di insulti e critiche ricevuti per una ostentazione del lusso che non a tutti piace. “In sostanza, mi dicono ‘vai a lavorare’, ha spiegato al Corriere della Sera. Dà fastidio che sia quella che ha avuto la fortuna di sposare uno ricco. Non sono la bellezza stratosferica, eppure ho sposato Bonolis. La bellissima, apparendo, ti dà la dimensione della differenza rispetto alla persona normale. Belen sull’aereo privato è accettata, io faccio rabbia perché il mio lusso sembra ancora meno guadagnato”, ha spiegato.

Sonia Bruganelli ha specificato che il jet privato può pagarlo da sola, con i soldi che guadagna dal proprio lavoro: “Paolo, nei commenti, passa per essere la mia vittima. E, non essendo io un personaggio pubblico, mi considerano solo “moglie di” e danno per scontato che viva a suo carico. Invece, ho una società di casting e produzioni tv, la Sdl2005. Non solo lavoro io, ma do lavoro a trenta persone. Scovo i talenti che vanno nei programmi di Paolo e non di Paolo, produco format. Ho una laurea in scienze della Comunicazione, ho iniziato da redattrice. Stare con Paolo mi ha agevolata, ma ora l’aereo privato lo prendo da sola, non devo chiedere a lui”.

E ha anche spiegato il motivo dell’uso dell’aereo privato, molto contestato: “All’inizio, l’ho convinto io (Paolo, ndr) a noleggiare l’aereo privato: siamo tanti e la primogenita, Silvia, ha problemi motori. Fino a poco fa, si spostava solo in carrozzina. Ora, dopo tanti sacrifici e fisioterapia, è quasi autonoma. La gente giudica senza sapere. Ho visto Silvia neonata in terapia intensiva per due mesi mentre incontrava complicazioni non previste, l’ipossia, l’arresto cardiaco… I danni motori e al linguaggio ne sono la conseguenza. Tanti dicono che certi bimbi sono angeli donati da Dio, ma io, per quanto ami mia figlia, non me la sento di ringraziare Dio. È stata dura per lei, per noi, per i fratelli, ma questo è il mio dolore e nessuno lo vedrà mai su Instagram. Prenderei centomila like, ma è roba mia”.