Tara Palmer Tomkinson, morta la figlioccia del principe Carlo

LONDRA – Una vita consumata in fretta, tra lusso ed eccessi, in prima pagina sino all’ultimo giorno: è morta a 45 anni, con l’inevitabile corredo di titoli e breaking news sui media britannici, Tara Palmer-Tomkinson, socialite impenitente e regina delle feste nella Londra degli anni ’90. Di casa nei club più scintillanti, come nei salotti della tv gridata, come nelle residenze della famiglia reale.

Nata da una dinastia di facoltosi possidenti, sportivi e politici liberali, legata al principe Carlo (suo padrino di battesimo e grande amico del padre, il filantropo ed ex olimpionico dello sci Charles Anthony Palmer-Tomkinson), Tara è stata trovata senza vita nel suo appartamento nel cuore dorato di Kensington. Una fine avvolta in una patina di mistero, come si conviene a un’esistenza bohemienne.

La polizia, citata da Bbc e Skynews, riferisce di un decesso “inspiegabile, ma non sospetto”. Formula dietro la quale qualche cronista lascia scorgere a mezza bocca il sospetto del suicidio. Forse. Palmer-Tomkinson era del resto come evaporata dalle scene del bel mondo l’anno scorso, dopo che le era stato diagnosticato un tumore al cervello, seppure non maligno. Lasciando calare un velo su quei riflettori che ora si sono spenti definitivamente. Conosciuta per la vita mondana e lo stile estroso, si era fatta un nome sui tabloid fin dai primi anni ’90.

Dapprima spopolando fra un party e l’altro, quindi dedicandosi a scrivere di gossip e bon ton sul Sunday Times e per altri testate: o meglio, come sostenevano unanimi le malelingue, a firmare articoli vergati a suo nome dall’autrice di best seller Wendy Holden. Una ‘produzione’ confluita nel 2007 in un libro scritto assieme a Sharon Marshall e intitolato significativamente ‘The Naughty Girl’s Guide to Life’ (La guida alla vita di una cattiva ragazza’).

Non erano mancati parallelamente i problemi con la droga, sfociati nel 2006 in uno scioccante collasso del setto nasale causato dall’abuso smodato di cocaina: finito ovviamente sulla stampa con tanto di foto horror in primo piano, prima dell’intervento estetico ricostruttivo da 6000 sterline. Disavventure non tali da impedirle di reinventarsi in quegli stessi anni come star dei reality e ospite fissa di popolari trasmissioni d’intrattenimento della tv inglese. Il tutto in un clima di scandalismo griffato che non le ha mai negato l’accesso a corte: lasciandole esibire il suo talento (dissipato) al pianoforte di fronte alla regina; o ancora sfoggiare l’eleganza più eccentrica fra gli invitati d’onore del matrimonio di William e Kate.

Nel 2010, ecco poi l’esordio in veste di romanziera, sulle tracce della sorella Santa, narratrice di successo e moglie del divulgatore storico Simon Sebag Montefiore: esce cosi’ Inheritance, opera ‘rifinita’ probabilmente ancora una volta da un ghost writer. Tutto di corsa, fino all’odierno passo d’addio. Una notizia di cui l’erede al trono è stato informato fra i primi. E di cui non ha potuto far altro che dirsi, in un messaggio diffuso con la consorte Camilla, “profondamente rattristato”.

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