Andrea Loris Stival violentato da qualcuno che conosceva. Anche in passato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2014 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Loris Stival violentato da qualcuno che conosceva. Anche in passato

Il luogo del ritrovamento del piccolo Andrea Loris (foto Ansa)

SANTA CROCE DI CAMERINA – Andrea Loris Stival era già stato violentato in passato. Probabilmente chi lo ha ucciso era un amico di famiglia. Una persona fidata, uno che Andrea conosceva. Passano le ore ed emergono dettagli sempre più inquietanti sul bambino ritrovato morto a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa. Il corpicino del bambino porterebbe i segni di vecchi abusi, stando a quanto scrivono i giornali e battono le agenzie. Quel che è certo è che il bambino è morto per asfissia da strangolamento.

Per quanto riguarda invece l’ipotesi degli abusi, la Questura di Ragusa ha voluto smentire con un comunicato, a firma del questore Carmelo Petralia: “Al momento risulta infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale” sul corpo del piccolo Loris.

Dettagli che sarebbero emersi dall’autopsia, come riferiscono su Repubblica Francesco Viviano e Alessandra Ziniti:

Non è stato quindi un incidente, una caduta accidentale da quel ponticello sopra il ruscello che parte dal centro di Santa Croce Camerina e che arriva fino al “Mulino Vecchio“, a quattro chilometri dal paese, in aperta campagna, dov’è stato trovato il cadavere.

Chi lo ha ammazzato era sicuramente una persona che il bambino, (figlio di una giovane coppia: il papà di 29 anni autotrasportatore e la mamma di 25 casalinga) conosceva. Qualcuno che lo ha prelevato, prima che Loris entrasse a scuola dove la mamma lo aveva accompagnato, e portato – non si sa ancora se a piedi o in automobile – fino al luogo in cui lo ha ucciso, tentando poi di nascondere il cadavere in quel canalone. Una persona che avrebbe abusato del bambino già da qualche tempo, che lo avrebbe circuito approfittando della sua piccola età, conquistandosi la sua fiducia.

Compagni di scuola: “Abbiamo paura”

“Abbiamo paura, abbiamo saputo che Loris è morto, anzi che è stato ucciso e c’è chi parla di violenza sessuale. Oggi non vorremmo entrare a scuola”. Alcuni alunni della scuola Falcone-Borsellino di Santa Croce Camerina esprimono le loro preoccupazioni parlando senza remore con i giornalisti. Uno di loro, che frequenta la scuola media, avanza una proposta per la sicurezza: “Ci vogliono più telecamere e un centro di controllo, maggiore vigilanza”. Alla domanda dei giornalisti se il non volere entrare in classe è una scusa per ‘bigiare’ la scuola replicano con un netto “no”, poi suona la campanella ed entrano nell’istituto

Preside: “Diteci come proteggerli”

“Le forze dell’ordine mi hanno detto che al momento non esistono certezze, ma ho chiesto loro di dirmi quale è il pericolo che possono correre i bambini”. Lo ha affermato la preside della scuola elementare Falcone-Borsellino Giovanna Campo, davanti al cancello dell’istituto vietando l’ingresso a telecamere e giornalisti. “La nostra priorità in questo momento – ha aggiunto – è accogliere i bambini e spiegare loro, se ci riusciremo, cosa devono fare. Non siamo preparati a questo tipo di evento assurdo e per questo in classe ci saranno anche gli psicologi della Sezione minorenni della Polizia”. Sull’ipotesi che ci possa essere un orco in Paese la direttrice preferisce non commentare: “Aspettiamo gli esiti finali delle indagini, abbiamo piena fiducia in polizia e carabinieri, ma al momento non c’è nulla di definitivo”