Arrestato l’ex prefetto di Napoli Ferrigno. Parlò di “sesso al bunga bunga”

Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 16:26| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – L’ex prefetto di Napoli Carlo Ferrigno è stato arrestato su ordine del gip di Milano per millantato credito e si trova agli arresti domiciliari. Da quanto trapela da ambienti giudiziari e riportato dalle agenzie e dai siti fra cui Repubblica e il Corriere, “è indagato anche per prostituzione minorile per due casi segnalati nell’inchiesta. Secondo la Procura di Milano, dal 2005 a pochi mesi fa avrebbe fatto avance e ottenuto favori sessuali, promettendo in cambio il suo autorevole intervento nella pubblica amministrazione”. Ferrigno, è stato Commissario nazionale ‘antiusura’ fino al 2006.

Il nome di Carlo Ferrigno era comparso anche negli atti dell’indagine sul caso Ruby, perché erano state intercettate alcune conversazioni tra lui e Maria Makdoum, una delle giovani che avrebbe partecipato ai presunti festini hard ad Arcore e ritenuta una delle testimoni ‘chiave’ dell’accusa. Inoltre, Ferrigno è stato inserito anche nella lista dei testimoni dei pm per il processo Ruby. Ferrigno è stato arrestato a Roma con un’ordinanza firmata dal gip di Milano Franco Cantù Rajnoldi, su richiesta del pm Stefano Civardi, titolare di un’inchiesta nata anche a seguito di alcune denunce da parte dell’associazione ‘Sos Racket e Usura’ di Frediano Manzi.

L’associazione infatti aveva documentato le testimonianze di alcune persone che avevano raccontato di aver subito proposte sessuali dall’ex Prefetto in cambio di favori. Da quanto si è saputo, a Ferrigno vengono contestate ipotesi di reato che vanno dal 2005 ad oggi. L’accusa di millantato credito si riferisce alla richiesta di prestazioni sessuali per millantate agevolazioni che l’ex Prefetto avrebbe promesso. L’accusa di prostituzione minorile, invece, si riferisce a presunti atti sessuali compiuti con giovani minorenni, in cambio di denaro o altre utilità.

Tra i reati contestati all’ex Prefetto Carlo Ferrigno c’è anche l’accesso abusivo a sistema informatico compiuto per ‘spiare’ il traffico telefonico di Maria Makdoum, la giovane danzatrice del ventre che avrebbe preso parte a una festa ad Arcore e ritenuta una delle testimoni chiave dell’accusa nel processo sul caso Ruby. Da quanto si è saputo, Ferrigno controllava i contatti telefonici della Makdoum, con la quale avrebbe avuto una relazione, anche grazie all’aiuto di altre persone indagate. In particolare, Ferrigno aveva l’accesso ad alcuni account e a delle password per spiare il traffico telefonico della giovane.

”Siamo stati l’unica associazione a denunciare l’ex prefetto Carlo Ferrigno e abbiamo raccolto numerose testimonianze di donne, anche minorenni, che si recavano dal Commissario antiracket in una situazione drammatica dopo aver perso tutto cercavano di ottenere i fondi messi a disposizione dal Governo ma venivano sottoposte ad abusi”. Così Frediano Manzi, presidente dell’Associazione milanese ”Sos Racket e usura”, che nel febbraio dello scorso anno, e successivamente in una denuncia formale ai carabinieri, in un incontro pubblico denunciò l’ex Commissario antiusura.

In particolare Manzi – firmatario di numerose denunce tra cui quelle relative al racket degli alloggi popolari a Milano scaturita poi in arresti e in un processo – denuncio’ il caso di una donna di Brescia che spiego’ di essere stata sottoposta ad abusi sessuali in una pertinenza di Ferrigno a Roma, nella sede del Commissariato antiracket. ”Nei mesi scorsi – spiega Frediano Manzi – sono stato convocato dal pm Stefano Civardi per oltre 10 ore e gli ho consegnato filmati e testimonianze di molte donne sottoposte a vessazioni sessuali. Inoltre siamo in possesso di testimonianze, girate alla magistratura, della frequentazione di Ferrigno con Lele Mora”. Secondo quanto si è appreso la telefonata tra Ferrigno e Maria Makdum è finita nel fascicolo del caso Ruby proprio dall’indagine a carico dell’ex prefetto che è stato commissario antiracket dal 2003 al 2006.

Ferrigno, inoltre, avrebbe avuto rapporti sessuali con due minorenni (una ragazza minorenne tuttora) in cambio di denaro o altre utilità. Ferrigno è stato posto agli arresti domiciliari, perché ha superato i 70 anni. I fatti contestati vanno dal 2005 all’ottobre-novembre dello scorso anno. Nell’ambito dell’indagine, lunedì è finito in carcere anche l’imprenditore Massimo Abissino, titolare di un negozio di moda in via Farini a Milano, che avrebbe tra le altre cose favorito la prostituzione delle due minorenni che avrebbero avuto rapporti con Ferrigno.

Ad Abissino vengono contestati anche fatti di droga. Una delle giovani lavorava proprio nel negozio di Abissino come commessa. In totale, le parti lese, che riguardano condotte sessuali di Ferrigno per i reati di millantato credito e prostituzione minorile, sono 4: le due minorenni e due donne maggiorenni. In particolare, l’ex Prefetto, chiedendo prestazioni sessuali, millantava agevolazioni per le donne come la possibilità in un caso di far entrare una giovane in Polizia e, in un altro caso, di risolvere la questione di un permesso di soggiorno per un’altra ragazza.