Caso Ruby, la contro-verità della Procura: “Feste hard, sesso tra Berlusconi e le ragazze”

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 - 10:37| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

A due giorni dalla deposizione della memoria difensiva dei legali di Berlusconi sul caso Ruby, il quotidiano ‘La Repubblica’ riassume i  punti in contrasto tra le versioni di difesa e Procura. Una linea, quella dei pm di Milano, che, nella maggior parte dei punti, smentisce la difesa e parla di festini “hard” e di rapporti sessuali tra Silvio Berlusconi e le ragazze invitate ad Arcore. Il tutto si evince dalle varie intercettazioni e interrogatori in mano ai magistrati e che sono per la maggior parte ancora segreti.

Sesso tra Ruby e il premier. Nei verbali della Procura si parla di sesso tra Berlusconi e alcune ragazze, tra cui Ruby. La Repubblica, in particolare, riporta un estratto del verbale (7 luglio 2010) di Caterina Pasquino: “Ricordo che diceva (Ruby, ndr) di essere molto amica del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il quale, a suo dire, è stata spesso a casa del premier dove ha cenato, ballato e fatto sesso con lui, il quale le dava molto denaro”.

Di sesso tra Berlusconi e Ruby si parla anche, ricorda ‘La Repubblica’, in una telefonata di Luca Risso, ora comparso in tv come promesso sposo di Ruby, alla sua fidanzata (di allora) Serena: “Lei (Ruby, ndr) è su, che si son fermati un attimino perché siamo alle scene hard con il pr.. con una con la persona”.

Il premier sapeva che Ruby era minorenne? È il 26 ottobre 2010, nulla si sa dello scandalo imminente e Ruby parla con il padre venditore ambulante di Letojanni: “Sono con l’avvocato… Silvio gli ha detto “dille che la pagherò il prezzo che lei vuole, l’importante è che lei chiuda la bocca, che mi tiri fuori da tutte queste questioni, che io non ho mai visto una ragazza che ha diciassette anni, o che non è mai venuta a casa mia”… stiamo parlando di queste cose”. Può una ragazza (anche come Ruby) mentire al padre su questo punto?

Dal verbale di un amico milanese di Ruby, carabiniere: “L’ho incontrata per la prima volta nel maggio/giugno 2009 nella discoteca. .. Mi confidò anche che all’inizio della sua conoscenza con il presidente del Consiglio neanche lui sapeva che era minorenne, dopodiché Ruby lo aveva informato che era minorenne… Sono certo di poter collocare il fatto a gennaio/febbraio 2010… Tengo a precisare che non ero io a fare domande sul presidente del Consiglio, ma era Ruby che spontaneamente mi riferiva questi particolari”.

Serate del bunga bunga. Nelle carte della Procura si trovano varie testimonianze di ragazze che parlano di festini “hard” ad Arcore. Su ‘Repubblica’ si legge un’intercettazione di Nicole Minetti mentre telefona all’amica M. T.: “Ti volevo un attimo briffare sulla cosa… Detto fuori dai denti, ci sono varie tipologie di persone: c’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla l’italiano e viene dalla favelas, c’è quella un po’ più seria”. M.T. subito dopo chiama un’amica: “… Ero imbarazzata… per i camerieri… l’atteggiamento del maggiordomo in mezzo a questo troiaio… “. Per M. T. c’è la cena tranquilla, i balli ammiccanti con “toccamenti” per Silvio Berlusconi (bunga bunga) e poi “qualcuna resta” per la notte, non di sonno.

Spinelli la “cassa continua” delle ragazze. Per la Procura, dice ancora ‘La Repubblica’, il ragionier Giuseppe Spinelli è la “cassa continua” delle ragazze. Tra lui e Ruby, per esempio, ci sono 7 telefonate tra il 26 maggio e il 1 giugno. Ci sono numerose telefonate in cui la ragazza marocchina “bussa” a soldi. C’è la menzogna che Ruby dice alla polizia, che le trova con 5.070 euro, il 22 settembre. “Me li ha dati Lele Mora”. Invece, glieli aveva dati Spinelli.

La competenza. L’ultimo punto di “scontro” tra difesa e procura è quello sulla competenza. Gli avvocati del premier chiedono che il caso venga affidato al Tribunale dei ministri ma la Procura non è d’accordo perché sostiene che nel momento della telefonata del premier al Questore di Milano, Berlusconi non agiva nell’esercizio delle sue funzioni. E quindi deve essere processato come un normale cittadino.