Berlusconi imbarazzato, isolato e snobbato al G20 (foto)

CANNES (FRANCIA) – Non è stato certamente amichevole il trattamento riservato a Silvio Berlusconi dagli altri leader del G20 di Cannes. Nessuno ha voluto dimostrarsi neanche cortese – almeno non sotto i flash dei fotografi – con il premier italiano, trattato come un imbucato a una festa, un ospite indesiderato a cena o – alla meglio – uno zio imbarazzante ai pranzi di famiglia.

Il primo sgarbo, non sorprende, è arrivato dal padrone di casa, il presidente francese Nicolas Sarkozy. In apertura dei lavori “Sarkò” ha accolto i diversi leader all’inizio della scalinata che porta al palazzo dove di solito si tiene la Mostra del Cinema e che in questi giorni invece ospita il G20. Tutti salutati con una bella stretta di mano, come mostrano le foto dell’agenzia LaPresse. Tutti tranne Berlusconi, che le immagini mostrano fare il suo ingresso in solitario. Niente saluto. Come spiegava lo stesso Berlusconi domenica scorsa, tra i due leader non corre buon sangue probabilmente a causa del caso Bini-Smaghi, e delle successive uscite poco garbate di Sarkozy: ma Berlusconi e l’Italia a Cannes un salutino formale, almeno, lo meritavano.

Non va meglio al primo appuntamento ufficiale: la “colazione” (ore 13), nella quale il povero Silvio si ritrova collocato nel tavolo dei “piccoli”, accanto al presidente dell’Unione Africana, mentre il greco George Papandreou ha Angela Merkel e Sarkozy di fronte e il presidente della commissione Ue Josè Manuel Barroso di lato.

Le foto e i video continuano poi a mostrarci impietosamente un Berlusconi insolitamente terreo in volto, soprattutto quando Angela Merkel e Sarkozy lo prendono in mezzo e si appartano con lui per un lungo colloquio dal contenuto che possiamo intuire non allegramente conviviale. Niente cucù, niente pacche sulle spalle.

Il presidente americano Barack Obama emula Sarkozy e neanche lui stringe la mano a Berlusconi, non si sa se per premeditazione o distrazione (deprimente per l’Italia in entrambi i casi). Non pago, Obama rifiuta un incontro bilaterale con l’Italia. Il nostro premier ottiene un faccia a faccia solo con il russo Dmitri Medvedev (l’amico Putin è ancora l’amico Putin) e poi con il segretario dell’Onu Ban Ki Moon (chissà di cosa avranno parlato…).

Il disagio di Berlusconi è apparso ancora più evidente al momento della foto di gruppo di tutti i leader, un momento tradizionalmente informale, dove uno come lui in altri tempi si è fatto notare, mischiando gag e gaffe, facendo capolino fra Obama e Putin o facendosi rimproverare dalla regina Elisabetta per un “Mister Obamaaa!” dai decibel poco ortodossi. Invece questa volta ha rimediato solo una stretta di mano con Dilma Rousseff, “presidenta” di quel Brasile che sul caso Battisti di Berlusconi non si è dimostrato certo amico.

Tutti scherzano fra di loro, ma nessuno lo saluta o scherza con lui. Allora il premier italiano si nasconde in un ghigno di rappresentanza, si sorprende più volte a guardarsi imbarazzato le punte dei piedi – come fosse in ascensore -, si sforza di trasformare il ghigno “nel sorriso di chi cerca l’inclusione, senza trovarla”, come ha scritto il Corriere della sera. Succede quando Obama scherza con la Merkel o con il premier turco Erdogan; quando Sarkozy fa lo spiritoso con la presidentessa argentina Christina Kirchner: Berlusconi, che è lì a pochi centimetri, si inclina sorridente verso chi scherza, cercando uno sguardo d’intesa, una risata, una pacca. Non trovando però né sguardi d’intesa, né risate, né pacche. E nessuno che gli faccia “cucù”.

 

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