Bianca Balti: “Meglio prostituta che escort”

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 12:56 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – La modella Bianca Balti torna all’attacco e dice: “Meglio prostituta che escort”. Lei è la ex testimonial della Tim contro cui si era scagliata Alessandra Mussolini, chiedendone il licenziamento, per le sue esternazioni su Silvio Berlusconi. Ma la Balti non si deve essere intimidita visto che torna su temi politici e in un’intervista ad ‘A’ attacca il “sistema Tarantini” e le escort di Berlusconi.

“Oggi tante ragazze si vendono a uomini di potere e fanno finta di essere delle gran dame. Fanno male – dice la modella – E’ contro la mia morale, e non mi vergogno di dire che ne ho una. Sono belle, giovani, avrebbero potuto avere una vita splendida, Innamorarsi. Costruire qualcosa. E comunque potevano anche lavorare come tutti. Quando vendi il tuo corpo significa che alla tua anima hai già rinunciato. Anche perché stiamo parlando di chi si vende per mettere il Range Rover in garage. Le donne che aspettano i clienti lungo le strade invece non hanno avuto alternative. Quelle sì che andrebbero aiutate”.

Come? “Legalizziamo la prostituzione – risponde Bianca – Non mi permetto di fare la morale a chi decide di vendere sesso per campare. Poi non capisco perché l’unica attività completamente esentasse debba essere andare a puttane. Non ha senso”. Meglio prostituta che escort? “Certo. Chi aspetta i clienti lungo i viali ha coscienza di sé e di quello che fa. È l’unico punto di partenza per un riscatto. Invece oggi tante si vendono in cambio di soldi o di lavoro e fanno finta di essere delle gran dame”.

“Legalizziamo la prostituzione – incalza – Non capisco perché l’unica attività completamente esentasse debba essere andare a puttane”. Poi parla dei giovani: “Tra i ventenni molti pensano ancora alle paillettes, vogliono cose che poi non serviranno a nulla, puntano agli status. Tanti altri invece sono arrabbiati, spaventati: guardano al futuro e vedono che per loro sarà avanzato poco. Io sono certa: stiamo correndo verso l’apocalisse. Dovremmo frenare, avere il coraggio di cambiare tutto. Invece andiamo avanti con l’acceleratore a tavoletta: dobbiamo consumare, consumare, consumare”.