I boss fotografati in posa per siglare la “pax” di camorra

Pubblicato il 9 Febbraio 2012 - 13:31| Aggiornato il 10 Febbraio 2012 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Dopo che Giuseppe Sarno dell’omonimo clan si è pentito, tra i suoi ex affiliati e il gruppo Montescuro, due gruppi di punta della camorra napoletana, sta per scoppiare la guerra. Gli esponenti del gruppo Montescuro non si fidano affatto dei Sarno. Così, per sancire la tregua e far capire che tra i due gruppi corre ancora buon sangue, alcuni esponenti si mettono in posa davanti ad un bar di Sant’Erasmo, un’area strategica controllata da decenni da Carmine Montescuro, in una giornata calda di luglio di un paio di anni fa.

Lo scopo, racconta un’inchiesta del Mattino del 6 febbraio a firma Leandro Del Gaudio, è di far circolare le foto realizzate con i cellulari, per stemperare gli animi, sgomberare il campo da equivoci, eliminare i dubbi.

Il tutto, viene ricostruito dalla Dia del primo dirigente Maurizio Vallone, che aveva piazzato telecamere all’esterno del bar dove è stata siglata la pace. È così che mentre i Sarno e i Montescuro si mettono in posa per farsi immortalare dai propri affiliati, in tempo reale c’erano uomini della Dia che riprendevano tutta la scena.

Racconta Il Mattino: “A mettersi in posa sono Nino Argano, un presunto esponente del gruppo Montescuro, che si intrattiene a parlare con Salvatore Sarno, figlio di Giuseppe. In posa davanti ai rispettivi amici, sorrisi offerti a destra e a sinistra, mentre qualcuno fa entrare in azione il proprio cellulare. Nulla viene lasciato al caso e anche la posizione all’esterno del bar, nel corso di una sorta di summit chiarificatore, sembra essere affidata a un protocollo preciso. Tanto che dopo qualche secondo entra in scena anche Antonio Sarno, figlio di Ciro, quello fino a qualche anno fa conosciuto come il sindaco di Ponticelli”. 

Prosegue l’inchiesta de Il Mattino: “Anche qui, inutile dirlo, gesti e posture sono dettati da un canovaccio imposto dalla diplomazia, fino a quando il carosello di scooter decide di lasciare la piazza di Sant’Erasmo e di fare ritorno nelle proprie abitazioni di rione De Gasperi. Qualche mese dopo, sarà lo stesso Ciro Sarno – l’ex «sindaco» ormai pentito – ad aggiungere particolari sugli improvvisi raduni di ragazzi in scooter: «Sembrano azioni improvvisate, invece rispondono a strategie concordate a tavolino per veicolare determinati messaggi a nemici e amici del clan». Come a dire: marketing e comunicazione firmato camorra”.

Ecco le immagini riprese dalla Dia di Napoli e pubblicate da Il Mattino: