Brescia, uccide l’ex moglie ed altre 3 persone: positivo al narcotest

Pubblicato il 4 Marzo 2012 - 08:12 OLTRE 6 MESI FA

BRESCIA, 4 MAR – Forse per gelosia, forse sotto effetto di stupefacenti un uomo di 34 anni, il camionista Mario Albanese, ha ucciso stanotte l’ex moglie ed altre tre persone. E’ successo intorno alle 3:30 in via Raffaello. L’uomo ha sparato, in strada, prima all’ex coniuge e ad un amico della donna, uccidendoli, poi si è recato nell’abitazione dell’ex moglie, dove ha trovato la figlia ventenne della donna, che la vittima aveva avuto da una precedente relazione, ed un amico della giovane, pure lui ventenne: il trentaquattrenne ha impugnato di nuovo l’arma e non ha risparmiato neppure loro.

Ancora ignoti i motivi del gesto dell’uomo, che subito dopo gli omicidi è stato fermato da un carabiniere del Nucleo radiomobile di Brescia, residente a pochi metri di distanza dal luogo dei delitti. Il militare è entrato in azione da solo, mentre l’omicida aveva ancora la pistola in mano.

I NOMI DELLE VITTIME Si chiamava Francesca Alleruzzo, 45enne maestra in una scuola elementare di San Polo, un quartiere di Brescia, l’ex moglie di Mario Albanese freddata a colpi di pistola dal 34enne mentre si trovava in un’auto fuori dalla casa di via Raffaello. Insieme a lei un amico, Vito Macadino, 56 anni. A essere uccisi nella notte anche la figlia della donna, Chiara Matalone, e il suo fidanzato, Domenico Tortorici, entrambi 19enni, arrivati dalla Calabria e a Brescia solo di passaggio per trovare la madre di lei.

IL CARABINIERE CHE HA FERMATO ALBANESE – Dopo la colluttazione con l’omicida e’ riuscito a recuperare le chiavi dell’appartamento, una delle scene del crimine. Ha aperto la porta d’ingresso e si e’ trovato di fronte le tre bambine di 5, 7 e 11 anni, in lacrime. ”Le ho accompagnate nel mio appartamento per affidarle alla mia convivente, che le bimbe conoscono bene, in attesa che arrivasse la squadra della questura”. Lo ha raccontato in un’intervista all’ANSA che sara’ pubblicata sul sito, l’appuntato scelto Ivano Gatti del Nucleo Radiomobile di Brescia, che questa notte per primo e’ riuscito a bloccare Mario Albanese, l’omicida che ha freddato quattro persone.

Il militare conosceva Mario Albanese: ”L’ho visto diverse volte, l’ho aiutato con la batteria della macchina. Era normale vederlo qua”, racconta Gatti. ”Mario (l’omicida) mi diceva ‘mi ammazzo, fammi uccidere’, ma dopo diversi tentativi sono riuscito a togliergli la pistola”.

ALBANESE POSITIVO AL NARCOTEST – Mario Albanese, il camionista che,  ha ucciso l’ex moglie, il suo nuovo compagno, la figlia di lei e il suo fidanzatino, e’ risultato positivo al narcotest. Albanese, infatti, subito dopo l’arresto, e’ stato portato in ospedale per una serie di esami. Da indiscrezioni in ambienti sanitari si e’ appreso adesso che i primi riscontri su una eventuale assunzione di sostanze psicotrope sarebbe positiva.Gli inquirenti, che sul particolare mantengono il massimo riserbo, dovranno comunque attendere l’esito ufficiale degli accertamenti tossicologici, che verra’ consegnato dai medici tra diversi giorni all’autorita’ giudiziaria. Intanto, pero’, pare prendere corpo l’ipotesi secondo la quale il camionista, che ha ucciso con ferocia ed efferatezza, avrebbe agito sotto l’influsso di sostanze psicotrope.

“NON SI VEDEVA QUASI MAI” – ”Non si vedeva quasi mai, e le poche volte che lo incontravamo era sempre solo. La sua vita, di certo, non era qui”. E’ quanto dicono i vicini di casa di Mario Albanese, il camionista che la scorsa notte, a Brescia, ha ucciso l’ex moglie, il suo nuovo compagno, e la figlia di lei con il fidanzato.  La casa dell’omicida si trova in una zona periferica di Nuvolera, un paese di circa 5.000 abitanti sulla strada per la sponda occidentale del lago di Garda, non lontana da Brescia. E’ un bilocale al piano terra di una costruzione di soli due piani, dove per la maggior parte vivono persone in affitto.     ‘

‘Qui non aveva mai dato problemi – dice di lui il comandante della Polizia locale – Mi ricordo solo di qualche atto giudiziario che gli abbiamo notificato”. In paese quasi nessuno lo conosceva, e quindi e’ con ancora maggiore stupore che la gente stamani ha appreso della strage da lui compiuta. ”Qui non sapevamo nemmeno chi fosse, non frequentava il paese – dice una famiglia al centro parrocchiale – Sapevamo soltanto che non era di Nuvolera”.

DROGA IN TASCA – Mario Albanese, l’uomo che la scorsa notte ha ucciso l’ex moglie, il suo nuovo compagno, la figlia di lei e il fidanzato, quando la scorsa notte ha commesso i due duplici omicidi aveva con se’ della droga.  L’uomo, che sarebbe poi risultato positivo al narcotest in ospedale, quando e’ stato fermato dalla polizia e perquisito, subito dopo essere stato bloccato da un carabinieri che abitava nei pressi, aveva in tasca della sostanza stupefacente. Al momento non e’ stato precisato di che tipo, ma dovrebbe essersi trattato di cocaina o di cannabinoidi.

I primi ad arrivare sul posto, dopo che il carabiniere intervenuto ha dato l’allarme, sono stati gli agenti di una voltante. I poliziotti hanno trovato il militare che ancora stava lottando con l’omicida, e che cercava di tenerlo bloccato tenendogli una mano sul collo, contro il muro, mentre con l’altra gli teneva fermo il polso per impedirgli di muovere la pistola che impugnava. Gli agenti sono intervenuti per aiutarlo e l’uomo e’ stato ammanettato e portato in Questura. La pistola, un’arma clandestina, l’uomo se la sarebbe procurata ”da un po’ di tempo”, secondo quanto da lui stesso dichiarato.

(Foto LaPresse)