California: scuole chiedono ritiro dizionario. C’è l’espressione ”sesso orale”

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 10:43| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Un bambino apre il vocabolario sul tavolo della maestra e cerca l’espressione “sesso orale”. Il giorno dopo, i genitori del bambino si presentano dal direttore della scuola elementare di Menifee, una cittadina di circa 70 mila abitanti nel sud della California, e chiedono che il vocabolario venga ritirato dalle classi, perché contiene descrizioni “troppo realistiche”. Stesse richieste in altre scuole della zona.

Nella sua ricerca, il bambino aveva trovato questa spiegazione : “Stimolazione orale dei genitali”. Il direttore della scuola, d’accordo con la maggior parte del consiglio degli insegnanti, ha dato retta alla protesta dei genitori e ha rimosso il libro dalle classi. Da circa dieci anni il vocabolario – il popolarissimo Merriam-Webster – era adottato nella quarta e nella quinta classe, cioè per bambini di nove e dieci anni.

Non è la prima volta che nelle scuole americane vengano rimossi libri per le proteste dei genitori. Fra i testi “condannati” ci sono stati testi classici della letteratura, come Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, Ulisse di James Joyce, Il Richiamo della Foresta di Jack London, etc. etc. (la American Library Association dedica molto spazio ai libri espulsi o contestati nelle scuole e nelle biblioteche degli Usa).

Pare però che il caso di Menifee sia il primo in cui la contestazione riguardi un vocabolario. Il consiglio scolastico ha informato i genitori che leggerà il testo da cima a fondo per accertarsi se non ci siano altre descrizioni sessuali eccessivamente “precise”, e quindi non adatte all’età dei bambini della scuola elementare.

Ma non tutti i genitori hanno approvato l’espulsione del vocabolario: «Non mi sembra consigliabile esercitare un simile esempio di censura – ha detto Emanuel Chavez, che ha due figli alle elementari – Sta ai genitori poi spiegare ai propri figli questi argomenti in modo adatto alla loro età».

In disaccordo anche una delle insegnanti, Rita Peters: «Se dobbiamo escludere i testi in cui ci sono riferimenti sessuali, allora presto dovremo escludere tutti i libri. E comunque non è giusto che siano i genitori a imporre le scelte didattiche».