Il cannibale Matej Curko e gli “attrezzi” dell’orrore

Pubblicato il 3 Agosto 2011 - 18:38 OLTRE 6 MESI FA

SOKOL (SLOVACCHIA) – Vaschette per alimenti o parti del corpo umano,  corde e scotch per legare e zittire la vittima, cacciaviti e guanti in lattice, sacchetti di pepe nero che avrebbero impedito agli animali selvatici di andare dove erano sepolti i cadaveri mangiati dal cannibale slovacco Matej Curko nel boschetto di Kisak .

Il quotidiano locale Plus Jeden Den ha scattato diverse foto nel covo dell’orrore dove l’uomo viveva con moglie e figli prima di essere ucciso dopo un tranello della polizia: ci sono anche le spezie per la cottura della carne, tutto era rigorosamente nascosto in una cassaforte e forse tra le sue vittime ci sarebbe anche una ragazza italiana.