“Camusso, non sesso ma il congresso”: per lo striscione 17 espulsi in Cgil

Pubblicato il 14 Giugno 2011 - 10:55| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

TRENTO – “Non ti abbiamo chiesto di fare sesso ma di fare il congresso”: lo striscione fu srotolato sotto il naso dell’allora esordiente Susanna Camusso alla guida della Cgil il 6 giugno scorso. A un anno di distanza, e in presenza di altre contestazioni ritenute offensive e non tollerabili, la Cgil ha espulso 17 suoi iscritti, in prevalenza della Filt del Trentino. Lo striscione, giudicato sessista, era stato preceduto da ripetuti lanci di uova un mese prima, sempre all’indirizzo della Camusso. Lo scontro al vertice della Cgil trentina è durato un anno, fino al clamoroso esito finale, deciso a Roma nella maniera più drastica.

Il segretario provinciale Paolo Burli si è incaricato di spiegare in conferenza stampa questa decisione senza precedenti, presa in accordo con le segretarie confederali della Cgil nazionale, Cgil Trentino, Filt, Filcams, Fp e Spi, sigle cui appartengono i sindacalisti raggiunti dal provvedimento d’espulsione.