Dalle corna alle linguacce, i politici italiani offendono i cittadini

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

In politica, come nella vita della gente comune, i gesti hanno una loro importanza. Il segno fatto con la mano da Gianfranco Fini all’indirizzo di Silvio Berlusconi, nella tumultuosa direzione del Pdl. Le mitiche corna che Giovanni Leone, allora presidente della Repubblica, fece nel 1975, con tutte e due le mani, a un gruppo di studenti di Pisa che gli auguravano di prendersi il colera. Le corna che mostrò, sempre a due mani, nel 1997, un altro presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi all’epoca ‘dei fatti’, però, ministro del Tesoro. Berlusconi, che, in una celebre foto ricordo tra ministri degli Esteri (a quei tempi aveva l’ interim della Farnesina) al termine del vertice di Caceres. Lo sputo del senatore Tommaso Barbato ai danni di Nuccio Cusumano che aveva deciso di votare la fiducia al governo Prodi. La decisione degli allora senatori del centrodestra Nino Strano e Domenico Gramazio di mangiare della mortadella e stappare una bottiglia di champagne in aula per festeggiare la caduta del governo Prodi. Il peggio rimane il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha risposto a un contestatore italiano, in una strada di New York, sotto gli occhi esterrefatti dei poliziotti americani, dandogli del pedofilo e mostrandogli mezzo di lingua.