Danilo Speranza, guru San Lorenzo. Vittima: “Diceva hai brutto karma e stuprava”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2014 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Danilo Speranza, guru San Lorenzo. Vittima: "Diceva hai brutto karma e stuprava"

Danilo Speranza, guru San Lorenzo (Foto Ansa)

ROMA – “Mi diceva che il mio karma era malato e poi mi violentava, ma io ero ancora una bambina”. Lisa, 19 anni, racconta le violenze subite da Danilo Speranza, guru di San Lorenzo o Settimo Saggio, che è a capo della setta Scienza per l’amore. Speranza è stato condannato a 10 anni di carcere con l’accusa di truffa e di violenze e ora i siti web della sua attività sono stati oscurati.

Una delle ragazzine molestate come lei metteva il comodino dietro la porta della sua stanza perché Speranza non entrasse. Lui, uil guru che diceva ai seguaci cosa fare e anche cosa mangiare, nel 2010 è stato arrestato con l’accusa di violenze psicofisiche su donne e minori e nel 2014 è stato condannato in primo grado a 10 anni di carcere. Un uomo che opprimeva gli altri, ma che in tribunale ha abbassato gli occhi, racconta ancora Lisa a Raffaella Troili del Messaggero:

“«Sì, ma quando in tribunale si ritrova davanti a noi, abbassa gli occhi, si nasconde, è consapevole di averci fatto del male. E non regge il confronto, ha bisogno della scorta. Noi, no»”.

La ragazza racconta come è entrata nella setta:

“«Ero piccola, avevo 3 anni quando sono finita nelle grinfie di Speranza. Mi ha allontanato da mamma, che era appena arrivata in Italia e si fidava, ora non si dà pace, la mia rabbia sono gli abusi subiti da lei, non quelli nei miei confronti».

Nessuno si è accorto delle violenze?

«Mi diceva che avevo il karma negativo, che il suo dna mi poteva curare. Che doveva appurare se ero stata violentata da mio padre, poi che volevano vendermi in Marocco. Lui mi voleva rendere invendibile. Mi ha violentata dagli 11 ai 14 anni, ero una bambina. Ha iniziato a darmi fastidio quando ho sviluppato»”.

Poi un giorno nella casa arriva anche Benedetta, altra ragazzina e stesso destino>

“«Sentivo l’odore di Danilo sul suo pigiama. Ci siamo confidate: io ho un segreto con Danilo, ce l’ho anch’io… Lui diceva che lo faceva per noi. Ci mandava degli sms, chi di voi due viene stasera in camera? Se una era stanca, andava l’altra. Era un despota, si arrabbiava se fumavamo, uscivamo, andavamo a un festa. A catena tutti gli altri ci trattavano male. Non ci restava che subire. E poi diceva che ci avrebbe cancellate dall’universo»”.

Ora Lisa è libera, ma molti aspettano il ritorno del guru:

“«La mia liberazione è stata quando ho potuto non vederlo più, ricostruirmi una vita. Tanti sono ancora oppressi, legati a lui, non hanno più niente, soldi, libertà»”.

Per il guru anche la pubblicità sul web della sua setta è stata vietata e i siti internet oscurati, scrive Adelaide Pierucci sul Messagero:

“da tempo sotto inchiesta per truffa e da poco condannato a 10 anni per abusi sessuali sulle figliolette di due adepte, non potrà più contare sulle donazioni sollecitate a piene mani sui siti web gestiti dai suoi fedeli e neanche sul dirottamento del cinque per mille alla sua «Scienza per amore», ex associazione «Re Maya», ritenuta truffaldina”.

Il gip Massimo Di Lauro ha firmato il sequestro e la chiusura dei siti del santone:

“Gli inquirenti, infatti, avevano disposto il blocco dei siti scienzaperlamore.it e biohyst.it e il sequestro nel deposito di Comacchio di un mulino spacciato per un deframmentatore molecolare ideale per risolvere il problema della fame del mondo in quanto in grado di trasformare gli scarti industriali in beni alimentari. Bastava sostenere il progetto per arginare la miseria, solo che parte di quei soldi finivano in Svizzera”.

Nonostante la condanna, il guru continua a ricevere il supporto degli adepti più fedeli:

“Un uomo ora sottoposto all’obbligo di firma in caserma e che qualche settimana fa, il giorno della condanna per violenza sessuale, è stato festeggiato dai suoi sostenitori con una torta e le candeline (video finito su youtube). Per il pm il finto guru aveva violato le ragazzine con la scusa di trasmettere il suo karma, per i suoi adepti (o «monaci») era solo stato vittima di una trappola. Per il raggiro del mulino, che gli ha fruttato quasi due milioni di euro, Danilo Speranza è indagato insieme a sedici suoi fedelissimi. Intanto si ritrova anche con l’accusa di ricettazione per avere messo nella cassaforte dell’associazione, pur conoscendone l’illecita provenienza, due francobolli rari e di ingentissimo valore rubati in precedenza al filatelico Antonio Grimaldi”.