Don Vito, sesso con ragazzo. Chiesa: basta il monastero

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Marzo 2016 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA
Don Vito, sesso con ragazzo. Chiesa: basta il monastero

Don Vito, sesso con ragazzo. Chiesa: basta il monastero

PESCARA – Cinque anni in monastero, il divieto a vita di fare attività con ragazzi minorenni, per 3 anni non potrà dire messa. Basta questo per la Chiesa per punire un sacerdote che ha avuto rapporti sessuali con un ragazzo di 15 anni. Il ragazzo, forse per timore, non ha opposto resistenza a quei rapporti, avvenuti nella parrocchia di San Camillo de Lellis a Villa Raspa di Spoltore, Pescara, ma tempo dopo ha iniziato ad avere disagio e alla fine ha vuotato il sacco con i genitori che hanno denunciato. C’è stato quindi un processo penale e uno ecclesiastico, come spiega Il Centro:

Due processi paralleli, quello canonico, già chiuso con la sentenza di condanna della Chiesa, e quello penale che, dopo l’incidente probatorio in cui due periti hanno stabilito che il ragazzo è credibile, oggi celebrerà la seconda udienza preliminare. La prima udienza preliminare, davanti al giudice Gianluca Sarandrea, si è chiusa con la difesa di don Vito – il parroco è assistito dall’avvocato Giuliano Milia – chiusa in riflessione sull’opportunità di chiedere o meno il rito abbreviato. Una richiesta che potrebbe essere presentata oggi: in caso di abbreviato, don Vito salterebbe il processo pubblico e, in caso di condanna, avrebbe uno sconto di pena di un terzo.

Tornando al processo della Chiesa, la sentenza è rimasta nell’ombra ed è diventata nota solo adesso: l’avvocato della famiglia del ragazzo, Vincenzo Di Girolamo, ha voluto che la sentenza fosse inserita agli atti ritenendola un documento fondamentale. E cosa prevede la sentenza della Chiesa? La prima pena stabilita è perpetua: don Vito non può più fare attività parrocchiale a contatto con i minorenni, per esempio niente più catechismo. Le altre pene sono temporanee: per tre anni il parroco è sospeso dal ministero sacerdotale e può solo «concelebrare» la messa o tenere la «messa senza il popolo» quotidiana; per 5 anni don Vito è all’obbligo di dimora «per una vita di preghiera e di penitenza» all’Oasi di Elim della parrocchia della Santa Maria del Divino Amore di Roma.

Si tratta di un consultorio da 12 stanze singole per il clero in crisi di coscienza: «L’Apostolato Accademico Salvatoriano, in collaborazione con il santuario del Divino Amore, svolge un prezioso servizio a favore dei religiosi e dei sacerdoti che si trovano in particolari difficoltà», recita il sito Internet della parrocchia. «Un luogo e un tempo», dice un depliant, «per riscoprire la propria vocazione. Un’opera Salvatoriana per il sostegno psicologico al clero e alla vita consacrata».