“A Durban salviamo il clima”: lo striscione di Greenpeace a Palazzo Chigi

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 13:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mentre il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini si sta recando a Durban, in Sud Africa, per rappresentare l’Italia alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima, all’alba del 6 dicembre attivisti di Greenpeace sono entrati in azione a Roma, davanti a Palazzo Chigi.

Gli attivisti hanno aperto in Piazza Colonna un grande striscione con una foto della tragica alluvione di Genova dello scorso 4 novembre e il messaggio: “Il clima cambia. La politica deve cambiare”. Altri attivisti hanno scalato due lampioni davanti al palazzo sede del Governo con il messaggio: “A Durban salviamo il clima”.

In contemporanea con la protesta di Greenpeace, due attori hanno messo in scena la rappresentazione della politica che si rifiuta di cambiare: vestiti e truccati come se fossero in un film in bianco e nero, hanno risposto alle domande dei giornalisti come se il problema del caos climatico non li riguardasse. “Quest’autunno la nostra penisola è stata martoriata, da Nord a Sud, da una serie di tragiche alluvioni che hanno causato la morte di decine di persone e miliardi di euro di danni. Questi sono chiari segnali che i cambiamenti climatici stanno avendo un effetto sempre più grave alle nostre latitudini e sul nostro Paese. Questi sono i segnali che la politica deve ascoltare.” dichiara Salvatore Barbera, responsabile della campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia.

L’iniziativa del 6 dicembre rilancia infatti quella promossa la settimana scorsa da Greenpeace sul proprio sito (www.greenpeace.it/durban), dal quale è possibile inviare al Ministro Clini una “cartolina dal caos climatico”. Dimostrando come gli italiani siano preoccupati per i cambiamenti climatici, più di 15 mila persone hanno già mandato la cartolina al Ministro con la richiesta di assumere a Durban una posizione forte e ambiziosa per la salvaguardia del clima e per il rinnovo del protocollo di Kyoto.

Numerosi studi scientifici mostrano senza ombra di dubbio che i fenomeni atmosferici estremi saranno sempre più frequenti e distruttivi a causa dell’aumento delle temperature medie. In Italia i cambiamenti climatici stanno avendo impatti sempre più gravi: oltre all’aumento delle alluvioni, determinano la desertificazione di ampie aree del meridione e il ritirarsi dei ghiacciai di montagna, lo slittamento dei cicli agricoli e temperature estremamente alte d’estate o basse d’inverno.  “Esortiamo il Ministro Clini e il nuovo Governo a cambiare la politica climatica del Paese. Un primo banco di prova, oltre a quanto il ministro saprà fare a Durban, sarà la difesa degli incentivi alle rinnovabili. Il sostegno pubblico per questo settore è un investimento del Paese per il futuro occupazionale e ambientale. Le lobby delle energie fossili sono da tempo attivamente impegnate a frenare la crescita delle energie pulite: per questo il governo deve approvare con celerità,trasparenza e razionalità i nuovi decreti attuativi, per garantire stabilità e sviluppo al settore delle fonti rinnovabili” conclude Barbera.

Greenpeace è presente a Durban con un team di esperti in negoziati che seguirà l’evolversi della discussione e porterà le richieste dell’organizzazione ai governanti riuniti in Sud Africa.