“E’ una strega, devo benedirla”: così pastore pentecostale abusa di ragazzina

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Giugno 2015 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA
"E' una strega, devo benedirla": così pastore pentecostale abusa di ragazzina

La chiesa pentecostale di Conegliano

BELLUNO –  “La devo benedire perché è una strega”: con questa scusa Bunting Smith Valicous, un pastore pentecostale originario della Sierra Leone ma residente in Italia, 54 anni, ha abusato di una ragazzina di 13 anni. A processo a Belluno è stata chiesta la sua condanna, ma di lui si sono perse le tracce.

La vicenda è riferita da Olivia Bonetti sul Gazzettino. Domenica 5 agosto 2012 dopo la funzione religiosa a Conegliano Veneto, Valicous era andato a casa dei genitori della ragazzina per benedire l’abitazione. “Pregava, faceva miracoli, la gente di fronte a lui cadeva, ti aiutava a guarire e trovare lavoro”, ha spiegato la madre della piccola in tribunale a Belluno.

Ma subito, racconta Bonetti sul Gazzettino,

“inizia il primo tentativo di abuso con palpeggiamenti alla ragazzina, al momento della preghiera quando la mamma e il marito avevano gli occhi chiusi perché unti dal pastore con l’olio d’oliva. Poi ancora mentre la 13enne gli preparava la camera”.

Il giorno dopo l’uomo è tornato a casa della famiglia. I genitori della ragazzina non c’erano. Spiega Bonetti sul Gazzettino:

“La mamma esce per la spesa quando torna vede la figlia quasi in lacrime impaurita e le chiede cosa avesse. Risponde il santone: «Lascia stare lei è una strega ha paura di me». Quando l’uomo se ne va la piccola dice: «Non posso parlare se no mi ha detto che morirò». Alla fine il terribile sfogo con la mamma e il racconto di quando lui le si è avvicinato sul divano e si è aperto la cerniera dei pantaloni e ha tentato la violenza. Fortunatamente in quel momento è arrivata la mamma”.

A quel punto, però, Valicous si fece accompagnare dalla donna alla stazione di Belluno e da allora di lui si sono perse le tracce. Dopo la denuncia della madre della ragazzina per l’uomo è scattato l’ordine di custodia cautelare. A processo è stata chiesta la condanna. Ma l’uomo non si trova.