Mutilata da sorella gelosa: ubriaca, le cava gli occhi e…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2016 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Mutilata per gelosia dalla sorella, che le ha cavato gli occhi, tagliato le orecchie e infierito sul corpo, in tutto 140 coltellate, mentre erano a casa di un uomo nel centro di San Pietroburgo. Probabilmente a causa dell’elevato tasso acolico, Stefania Dubrovina, 17 anni, è stata aggredita dalla sorella maggiore, Elizaveta, di 19 anni.

Tutto è successo mentre l’uomo, di cui si sa che ha 42 anni ma il cui nome non è stato rivelato dalla polizia, era uscito per fare rifornimento di bevande alcoliche, il che la dice lunga sulla quantità di vodka già bevuta dal terzetto.

Secondo la polizia, Elizaveta era gelosa della sorella minore. Stefania aveva molto glamour e Elizaveta cercava, pur essendo la più grande, cercara di imitarla e le “copiava l’immagine: stesso colore dei capelli, identico rossetto”.

Ci sono foto in cui le due sorelle sono abbracciate ma “non c’è dubbio che la più grande invidiasse la più giovane”. In febbraio, Stefania aveva postato on line un selfie dove teneva in una mano una bottiglia di vino e nell’altra un grosso coltello.

Così Elizaveta ha approfittato per l’aggressione di essere rimasta sola con la sorella, mentre l’uomo si è allontanato. Quando è tornato, lo ha accolto uno spettacolo devastante. Gli occhi di Stefania erano stati cavati, le orecchie mozzate e il corpo pieno di brutti tagli.

La polizia ha arrestato Elizaveta con l’accusa di omicidio e mutilazione della sorella minore. “Ho frequentato Stefania per due anni” ha dichiarato lo showman Stas Baretsky, 43 anni, al quotidiano russo Komsomolskaya Pravda. “Era una ragazza modesta e attraente, ha preso parte ai miei spettacoli. Sono scioccato”.

Anche la ragazza se ha posato per alcune foto senza veli, Baretsky giura che non faceva la escort, né girava film hard. “Tutto quello che ha fatto lo ha fatto per la sua carriera da artista”. Poche ore prima di morire, aveva dedicato una delle sue ultime foto senza veli con queste parole: “Felice difensore del giorno della Patria. Il nostro caro, solo, amato e forte uomo. Ti amiamo tanto”.

Il quadro è un po’ più losco se si dà retta alla zia delle due ragazze, Ekaterina Dubrovina: “Queste povere bambine non sono colpevoli della loro infanzia raccapricciante e della loro vita infelice che per Stefania, purtroppo, si è conclusa”.

Secondo una amica, Elizaveta era “un po’ matta” e era stata anche in clinica psichiatrica.
Elizaveta e Stefania erano orfane e erano state affidate a un orfanotrofio. Due anni fa, quando ne aveva 15, Stefania fuggì e rimase clandestina per 3 mesi.

Baretsky ha raccontato alla polizia di avere telefonato a Stefania poche ore prima della morte: “Stava piangendo. Le ho chiesto cosa fosse successo, lei mi ha risposto: niente. Ho capito però che c’erano dei problemi”.