Arabo si finge israeliano per fare sesso con un’ebrea: condannato per stupro

Pubblicato il 21 Luglio 2010 - 14:11| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Si erano conosciuti a Gerusalemme nel settembre del 2008. Lui, 30 anni, le aveva detto di volere una relazione seria. Lei si era fidata di quel ragazzo ebreo che forse le avevo promesso l’amore. La loro storia sarebbe potuta finire con un lieto fine e invece non è andata così. Sabbar Kashur, infatti, ha sempre mentito su tutto. Per prima cosa sulla sua identità. Non un ebreo, ma un arabo.

Questa la menzogna più grande che le ha raccontato. La ragazza, però, ignara di ogni cosa ha fatto sesso con Sabbar. Ma, una volta scoperte le sue origini, ha deciso di sporgere denuncia per violenza sessuale. Conclusione: il giovane è stato condannato a 18 mesi di carcere per “stupro con inganno”.

Come riporta il Guardian, Tzvi Segal, uno dei giudici che si sono occupati del caso, ha detto che il rapporto è stato “consensuale”, ma ha aggiunto che, anche se non si è trattato della “classica violenza”, la donna è stata stuprata. Se, infatti, avesse saputo la verità non avrebbe mai acconsentito alla relazione. Per il giudice il sesso c’è stato perchè ottenuto con le bugie: «Sapendo che aveva di fronte un arabo e non un ebreo alla ricerca di una storia d’amore, non avrebbe accettato».

Il verdetto della Corte è stato severo: niente comunità, ma una pena più dura. «Siamo obbligati a proteggere i cittadini dai criminali che ingannano le loro vittime, corrompendone corpo e anima. Quando viene a mancare la fiducia tra le persone, la Corte deve schierarsi dalla parte degli innocenti. Dobbiamo salvaguardare il loro benessere ed evitare che siano manipolati ed ingannati», ha detto Segal.