Giornalista scrive il pronome sbagliato di una ragazza transgender e viene denunciata

di Caterina Galloni
Pubblicato il 27 Marzo 2019 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
giornalista transgender

Giornalista scrive il pronome sbagliato di una ragazza transgender e viene denunciata

LONDRA – Caroline Farrow, 44enne giornalista cattolica britannica è stata denunciata per aver scritto su Twitter il pronome sbagliato nel descrivere una ragazza transgender e aver fatto commenti transfobici online. La Farrow, cattolica osservante, sposata con un prete e madre di cinque figli, dalla polizia è stata invitata a un colloquio, cui non è obbligata ad andare ma in caso contrario potrebbe essere arrestata, per chiarire i dettagli dell’episodio. La polizia ha comunque dichiarato che Susie Green, attivista per i diritti dei transgender “ha ritirato la denuncia e ha spiegato le sue ragioni. Senza il sostegno della vittima, è improbabile che ci sia un procedimento penale”. 

Tutto è nato da un dibattito televisivo a cui hanno partecipato la Farrow e Susie Green, attivista per i diritti dei transgender la cui figlia di 16 anni ha cambiato genere diventando una delle persone più giovani al mondo a sottoporsi a un intervento chirurgico transgender. Dopo il dibattito, su Twitter la Farrow ha definito Jackie come un “lui” invece che “lei” e affermato che l’associazione Mermaids (sirenette) – che sostiene i transgender e la variazione di genere per i bambini – promuove gli abusi sui minori. In uno dei tweet aveva scritto: “Quello che ha fatto a suo figlio è illegale. Lo ha mutilato facendolo castrare e reso sterile quando era ancora un ragazzino”. 

Cinque settimane dopo, la Green ha denunciato la Farrow che invece non ha dubbi: “Ho deliberatamente usato le parole castrazione e mutilazione per scioccare perché ciò che accade è scioccante”; è convinta di non aver detto nulla di sbagliato e ha riferito alla polizia che “sono una giornalista di fede cattolica ed è mia convinzione religiosa che una persona non possa cambiare sesso”. Jackie Green, nato maschio di nome Jack, a 12 anni aveva iniziato la terapia per bloccare lo sviluppo ormonale, a 16 è andata in Tailandia per un intervento chirurgico di riassegnazione, attualmente illegale per i minori di 18 anni. (Fonte: Daily Mail)