Grazia Paolucci e Debora Bellia arrestate. Accusa: ricatti hard ai clienti

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2014 - 11:55| Aggiornato il 4 Agosto 2014 OLTRE 6 MESI FA
Grazia Paolucci e Deborah Bellia arrestate per i ricatti hard ai clienti

Grazia Paolucci e Deborah Bellia arrestate per i ricatti hard ai clienti

CHIETI – Video e foto, un archivio sugli incontri di sesso estremo usato, secondo l’accusa, per ricattare i clienti terrorizzati che quelle immagini compromettenti potessero finire in rete. Sono state arrestate due ragazze di Chieti che per gli inquirenti sarebbero escort esperte nel sesso estremo.

Ma il ricatto a un ragazzo di 26 anni non è andato a segno: il giovane anziché pagare i 500 euro richiesti ha denunciato. E così sono scattate le manette per le due. Racconta Il Corriere della Sera:

Grazia Paolucci (22 anni) e Debora Bellia (25) gli hanno chiesto 500 euro per non divulgare in Rete le immagini del loro incontro a pagamento. Ma lui, anziché giocare il ruolo della vittima, ha scelto di rivolgersi alla magistratura. La certezza degli investigatori è che il ragazzo non sia un caso isolato. A supportare l’ipotesi della procura sono i numerosi spostamenti delle due escort da Chieti, loro luogo di residenza: avrebbero organizzato gli «affari» lontano dalla loro città per non destare sospetti. Si sono sempre mosse dal capoluogo abruzzese e gli appuntamenti – in base a una verifica degli spostamenti individuati attraverso le celle telefoniche – sarebbero avvenuti in tutto in Lazio, anche se di base gli incontri si sono svolti a Roma. Il pm Antonino Di Maio ha disposto una consulenza informatica sui pc sequestrati alle ragazze. I risultati arriveranno entro la fine dell’estate. La ricerca non è limitata ai computer. Sono al vaglio anche le telefonate e messaggi delle due giovani, adesso tornate a Chieti, dove devono sottostare all’obbligo di dimora imposto dal gip. Le due escort hanno il divieto di muoversi da casa tra le 9 di sera e le 7 di mattina.

Come sono andati i fatti lo racconta il Messaggero.

Il denunciante racconta di avere conosciuto le due giovani su Facebook. Dopo i primi messaggi, la conversazione si sarebbe fatta più spinta e si sarebbe trasferita in una chat chiusa, dedicata ad amanti del sesso estremo e del feticismo. I tre arrivano a scambiarsi i numeri di telefono, e si accordano per incontrarsi: si danno appuntamento in un appartamento in zona San Lorenzo, a Roma. Il giorno dell’incontro, la situazione sfugge di mano: il ragazzo non si accorge di essere stato ripreso con una fotocamera.

Passano poche ore, e il denunciante riceve una fotografia sul telefono: un’immagine esplicita che lo ritrae in compagnia delle due accompagnatrici, in pose sconvenienti. Dagli scatti al ricatto, il passo è breve: le venticinquenni non perdono tempo e minacciano la vittima di rendere pubblici tutti i suoi vizi, piazzando online tutto il materiale in loro possesso. In cambio della discrezione, chiedono 500 euro. Il giovane, però, non si lascia intimorire: denuncia ogni cosa ai carabinieri, che organizzano un finto appuntamento per la consegna dei soldi e arrestano le escort in flagranza di reato. Ora, le ragazze sono tornate in Abruzzo: il gip ha convalidato il fermo disponendo l’obbligo di firma.