Grossi, grassi e pigri: quando gli animali diventano obesi

Pubblicato il 5 Agosto 2010 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA

L’obesità degli animali non è uno scherzo. Come gli umani, rischiano di sviluppare il diabete, problemi cardiaci e altre complicazioni, come problemi articolari o, per quanto riguarda ad esempio i gatti, la F.U.S. (Sindrome urologica felina).

In Europa sono state messe a punto già dal 2007 pillole anti-obesità.

Per conservare la loro buona salute bastano poche regole: alla base della alimentazione di molti animali domestici ci sono proteine, grassi, carboidrati e fibre; mai dargli gli avanzi della tavola; i pasti devono essere piccoli e frequenti almeno quattro al giorno; controllare il peso una volta al mese;deve passeggiare o giocare da 40 minuti a 1 ora;per controllare quanto beve, mettere l’acqua in una bottiglia e versarla nella ciotola; se l’animale mangia un buon preparato commerciale non è necessario integrare la dieta con frutta e verdura; il cane può digiunare un giorno, anzi gli fa bene; se lo fa un gatto per più di 24h allora è un segnale negativo; mai risparmiare sulla qualità del suo cibo.

Se poi questi accorgimenti non bastano, ecco a cosa possono andare incontro gli animali. Possono diventare grossi, grassi e pigri, in una parola: obesi. Al di là dell’ironia che immancabilmente accompagna le foto qui di seguito, anche l’obesità animale è una vera e propria malattia: