Inaugurazione “Juventus Stadium”: le foto

Pubblicato il 9 Settembre 2011 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA

Juventus Stadium visto dall'alto

Torino –  Il countdown dura 114 secondi, tanti quanti gli anni di vita del club bianconero. Negli ultimi 29, non a caso il numero degli scudetti vinti sul campo, il ritmo si fa incalzante, l’adrenalina cresce. Welcome home, benvenuti nella nuova casa della Juventus.

Il momento storico e’ arrivato, apre lo stadio che vuole cambiare il calcio italiano e le abitudini dei tifosi, il primo impianto di proprieta’ di una societa’. Via dunque alla cerimonia. L’inno nazionale eseguito dalla Brigata Alpina Taurinense precede il taglio del nastro tricolore effettuato dal presidente Andrea Agnelli e dal sindaco di Torino, Piero Fassino, che lo ricevono dalle mani di Cristina Chiabotto.    ”Benvenuti a casa – dice un emozionato Agnelli nel discorso inaugurale -. Siamo decine di milioni nel mondo, milioni in Italia e centinaia di migliaia in citta’. Siamo gente che sa gioire, soffrire, stringere i denti, noi siamo la gente della Juve. Siamo gente che si riconosce, che sa accettare i risultati ottenuti su un campo verde come questo, con linee che non mentono perche’ il campo dice sempre la verita”’.

Lo show fa respirare ai 41 mila presenti l’atmosfera olimpica a cinque anni di distanza. Un’ora di spettacolo, ideato da Marco Balich presidente di K-events, la stessa casa produttrice delle cerimonie di Torino 2006, che fa rivivere il passato e il presente juventino gettando un ponte verso il futuro. Attraverso emozioni, ironia (la gobba, in realta’ un pallone, indossata da 420 performer durante la prima coreografia di massa), trionfi e tragedie. Toccanti l’omaggio a Gaetano Scirea e il ricordo delle 39 vittime dell’Heysel, con 39 palloncini bianchi liberati in aria, di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, i due ragazzi delle giovanili che hanno perso la vita cinque anni fa al centro sportivo di Vinovo. Quindi le immagini di Gianni e Umberto Agnelli, e la standing ovation del pubblico. ”Mio nonno sarebbe orgogliosissimo questa sera” il pensiero di John Elkann, presidente di Fiat e di Exor, la controllante della societa’.     Va quindi in scena la storia. Storia fatta di successi – i 29 scudetti orgogliosamente mostrati di fronte al presidente federale Abete e le coppe – e ricca di campioni. Sfilano le stelle del passato, ci sono perfino Luis Del Sol e il portiere Lucidio Sentimenti IV, oggi novantunenne.     Storia fatta di simboli, come la panchina di corso Galileo Ferraris dove nel 1897 gli studenti del Liceo D’Azeglio fondarono la Juve, dando inizio al tutto, che plana dall’alto. Al centro del campo, su quella vera, Giampiero Boniperti, commosso (”Sono qui dopo 67 anni per abbracciarvi tutti. Vincere non e’ importante e’ l’unica cosa che conta”), e Alessandro Del Piero raccontano che cosa rappresenta per loro la Juve. ”Sono felice di aver contribuito a scrivere una parte di questi 114 anni di storia, pagine fantastiche e memorabili – le emozioni del capitano -. In questo stadio abbiamo vinto tutto, il mondo. Ora ho ancora piu’ voglia di vincere di prima, oggi facciamo un altro passo memorabile”. I fuochi d’artificio incoronano lo stadio. Welcome Home, benvenuti a casa.

”E’ stata una serata dalle grandi emozioni, l’inaugurazione del nuovo stadio ci ha regalato delle emozioni importanti che ora devono essere trasferite alla squadra. Penso che soprattutto i nuovi abbiano conosciuto la storia di questa società e capito cosa significhi indossare la maglia della Juventus. Il popolo juventino è un popolo orgoglioso che vuole tornare ad essere competitivo. Siamo consapevoli che la nostra gente voglia questo”: cosi’ Antonio Conte ai microfoni di Sky Sport commenta l’inaugurazione del nuovo stadio bianconero chiusa con l’amichevole contro il Notts County terminata 1-1 con le reti di Toni e Hughes.    C’è ottimismo per la gara d’esordio contro il Parma? ”Assolutamente sì – le parole del tecnico – La partita di stasera è stata una vetrina importante per gli ultimi arrivati Elia, Estigarribia e Vidal. Abbiamo meno di 60 ore per preparare la partita contro il Parma e farci trovare pronti per l’inizio di campionato”.    ”Chi giochera’ domenica? Abbiammo ancora 48 ore per valutare le condizioni di tutti, tra cui Vucinic, che ha avuto una distorsione alla caviglia in Nazionale, e poi cercheremo di varare la formazione migliore. Per ora ha fatto un lavoro differenziata. Ci sono ancora 48 ore. Valutiamo il tutto in maniera molto serena”, ha concluso. Servizio fotografico di LaPresse.