Lady Pantera, trans che deve pagare 135mila € di Iva. “I miei clienti? 40mila”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2014 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
Lady Pantera,  trans che deve pagare 135mila € di Iva. "I miei clienti? 40mila"

Lady Pantera, trans che deve pagare 135mila € di Iva. “I miei clienti? 40mila”

ROMA – Le chiedono l’Iva perché è una lavoratrice autonoma. Solo che il lavoro che fa, la prostituta, per lo stato non esiste. E infatti risulta disoccupata. Così Lady Pantera che all’anagrafe risulta essere Chris Molinari, brasiliana di 31 anni quei 135 mila euro che l’Agenzia delle Entrate le ha chiesto solo per il 2007, vorrebbe non pagarli. Anche perché i 135 mila, per la trans, sono solo la punta dell’iceberg. Pagati quelli dovrà sedersi a tavolino e sistemare i conti per gli anni a venire.

Il Fatto Quotidiano ha raggiunto Lady Pantera e è andata a curiosare nei suoi racconti. Nomi di clienti, ovviamente, non ne fa. Però secondo il Fatto è certo che tra i suoi clienti ci siano vip, giornalisti, politici & co. Persino qualche prelato. In totale fanno 40mila:

Ma dai suoi racconti si capisce che dei 40 mila uomini che hanno goduto delle sue arti amatorie, molti sono nomi che pesano: giornalisti, politici, attori e, forse, anche qualche alto prelato. “È incredibile, il mio non è un lavoro riconosciuto e lo Stato mi chiede soldi, mica è il mio protettore” sbotta

Il campionario dei clienti è vasto.

“Uomini che non hanno il coraggio di chiedere alle loro donne una sessualità proibita dalla morale bigotta, che vengono da me pagano per poterla vivere”. E pagano bene. “Molti mi chiedevano di incontrarci all’estero per stare più tranquilli. Una volta uno ha affittato un castello in Danimarca per tre giorni, mi ha pagato 50 milioni di lire”. Uomini ricchi e potenti ma eternamente infelici. Se Chris rendesse pubblici i loro nomi una buona fetta dell’Italia che conta non uscirebbe più di casa. “Nessun uomo è immune al richiamo di una trans, ma tutti lo negano” spiega. “Quando mi capita di ascoltarli in tv mi verrebbe voglia di guardarli in faccia per farli tacere. Io non mi drogo, non fumo, non bevo, ma quanti ne ho visti di cocainomani e li ho anche aiutati a smettere”.

E non mancano gli aneddoti particolari su personaggi misteriosi. Come il cliente con il grosso anello al dito medio:

. “Penso a quella sera quando arrivò un signore, capelli bianchi, cappotto lungo nero come il cappello, occhiali scuri, sciarpa di seta. Aveva mutandoni bianchi ricamati. Educato, parlava a bassa voce. Voleva una pratica particolare. Mi diede 5 milioni di lire, mi chiese di staccare il telefono e il citofono. Restai colpita da un anello grande d’oro con delle pietre che aveva al dito medio. Gli chiesi cosa fosse. Non rispose, diventò viola in volto, come se gli avessi detto: ho capito chi sei. Non aveva dimenticato di toglierlo, è che non riusciva a sfilarlo perché il dito era cicciotto. Non è più tornato”