Le infermiere olandesi si ribellano: “Basta richieste di sesso dai pazienti”

Pubblicato il 14 Marzo 2010 - 19:35| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Stop alle richieste di prestazioni sessuali da parte di pazienti alle infermiere. Contro un’abitudine che pare essere molto diffusa in Olanda è sceso in campo “Nù91”, il sindacato del personale paramedico che presta assistenza negli ospedali e a domicilio.

Con una campagna che ha come motto “traccio la linea qui”, ovvero, “oltre non si va”. La protesta del personale infermieristico è nata – come riporta la versione inglese on line del quotidiano Handelsblad – dalla presa di posizione di Aline Saers, una dirigente di una organizzazione, la Per Saldo, che si occupa tra l’altro delle esigenze delle persone bisognose di assistenza continua come i disabili e i malati cronici.

Davanti al caso di un’infermiera di 24 anni indignata per le richieste sessuali avanzate da un suo paziente di 42 anni assistito a domicilio, Sears ha candidamente commentato: «I pazienti sono liberi di chiedere, loro di rifiutare». Sears ha poi cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche sottolineando che non voleva in alcun modo “perdonare” il paziente.

Anche perché «le prestazioni sessuali – ha detto – non fanno parte dei compiti delle infermiere». I pazienti-clienti farebbero meglio, ha poi aggiunto Sears, a rivolgersi ad agenzie specializzate che possono mettere a loro disposizione delle escort, un servizio legale in Olanda. Tanto che alcune amministrazioni comunali contribuiscono a soddisfare anche questo tipo di esigenze.