Lecce-Cagliari 3-3, pari salvezza al 94′: le foto della partita e dei tifosi

Pubblicato il 17 Aprile 2011 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA

LECCE – Un cocktail di emozioni per un roboante 3-3 tra Lecce e Cagliari. Acquafresca con una doppietta cerca di spezzare i sogni di un Lecce alla disperata ricerca di punti salvezza. Quando il copione sembrava già scritto, l’indomita formazione salentina riesce pero’ a piazzare un tremendo uno-due che riporta i leccesi in linea di galleggiamento. Prima Fabiano, poi in pieno recupero Corvia, regalano agli uomini di De Canio un insperato pareggio che, alla luce degli altri risultati, potrebbe davvero dire tanto in chiave salvezza. Al Cagliari non resta che mordersi le mani per una vittoria sfumata proprio sul filo di lana.

Ecco le foto della partita, dei protagonisti e del tifo:

I salentini si schierano con Giacomazzi piazzato davanti alla difesa e Di Michele e Jeda in attacco. Tra i sardi, Acquafresca gioca da punta unica, supportato da Cossu e Lazzari.

Fischio d’avvio ed il Cagliari fa capire da subito che non è sceso nel Salento per onor di firma. Prima Biondini (1′) con un destro sfiora il palo, poi Conti (9′) gira in area servito da Cossu ma Rosati è bravo a sventare in angolo. Decisamente meglio il Cagliari in questo avvio di gara, con un Lecce un po’ troppo timoroso ed impacciato. Il copione non cambia ed il Cagliari (20′) trova il gol. Azione personale di Nainggolan sulla sinistra, appoggio per Lazzari che serve un delizioso assist sul secondo palo per Acquafresca, che calcia al volo ed infila Rosati. Cagliari avanti con un vantaggio sinora meritato.

I salentini perdono Ferrario (35′) per un problema muscolare: al suo posto il brasiliano Gustavo, che in meno di un minuto riesce a ‘beccarsi’ un cartellino giallo (37′) per la reazione dopo un fallo di Acquafresca. Gli ospiti continuano a dettare i ritmi del gioco, e dagli spalti cominciano a piovere fischi all’indirizzo dei calciatori di casa. A finire nel ‘mirino’ dei tifosi e dei calciatosi del Lecce anche per l’arbitro Banti, che si ‘distingue’ per alcune decisioni cervellotiche contro i padroni di casa. In pieno recupero (47′) il Cagliari sfiora il raddoppio. Punizione dalla sinistra di Cossu, nessuno ci arriva e palla fuori di un soffio. Il fischio di Banti mette fine al primo tempo. Cagliari meritatamente in vantaggio e Lecce assente ingiustificato, in quella che doveva essere la gara della definitiva consacrazione nel discorso salvezza.

Si riparte nella ripresa e De Canio, che si sarà fatto sentire dai suoi, getta nella mischia Brivio al posto di un evanescente Grossmuller: Mesbah viene avanzato sulla linea dei centrocampisti. Ed è un’altra musica. Corre il 4′ ed il Lecce trova il pari. Azione corale dei giallorossi, traversone in area, sponda aerea di Mesbah per Di Michele che rimette in mezzo all’area: Mesbah è pronto per il tocco vincente, che significa pareggio. La gara sale di tono, il Lecce cerca il colpo del ko e Donadoni cambia, che vede i suoi un po’ sulle gambe, prova forze fresche. Dentro Pisano e Missiroli, fuori Perico e Lazzari, calato alla distanza. Ma i sardi sono ancora in agguato e passano nuovamente.

Al 22′ errore di Brivio a centrocampo e Fabiano salva in angolo. Sugli sviluppi del corner battuto da Cossu, colpo di testa di Conti che, in beata solitudine, batte un incerto Rosati. Lecce sulle gambe e Cagliari ancora in rete. Corre il 26′, grande palla in profondità di Conti che libera Acquafresca solo davanti a Rosati. Piatto destro e gol per la doppietta personale. Un doppio vantaggio che avrebbe potuto anniettare chiunque, ma non il carattere di un Lecce indomito.

Prima Fabiano al 43′ mette in rete su corner per il 2-3, creando i presupposti per una rimonta quasi leggendaria, poi Corvia al 49′ concretizza la rimonta girando in rete un perfetto cross di Giacomazzi. Esplode il Via del Mare per un pareggio che, visti i risultati delle concorrenti in chiave salvezza, potrebbe davvero dire tanto. In casa Lecce resta il rammarico per aver regalato un tempo agli avversari, ma alla fine si brinda ugualmente per l’insperato pareggio conquistato.

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