Londra, stuprata a 13 anni: i giudici la definiscono ”predatrice sessuale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Agosto 2013 - 06:59| Aggiornato il 12 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Londra, stuprata a 13 anni: i giudici la definiscono ''predatrice sessuale''

Il giudice che ha emesso la sentenza Nigel Peters

LONDRA (GRAN BRETAGNA) – Un giudice e un pubblico ministero del tribunale di Snaresbrook nelle est di Londra, sono finiti sotto inchiesta nel Regno Unito per aver condannato un pedofilo di 41 anni a soli 8 mesi con sospensione della pena che gli ha permesso di lasciare il Tribunale. Neil Wilson, questo il nome dell’uomo, aveva avuto un rapporto sessuale con una ragazzina di 13 anni. I due magistrati hanno però definito la vittima ”predatrice” e ”con una certa esperienza sessuale”, elementi che a loro modo di vedere avrebbero ridotto al minimo la responsabilità dell’uomo.

I due giudici, probabilmente gli stessi che avrebbe voluto incontrare Berlusconi al posto della Boccassini nel processo Ruby a suo carico in cui è accusato di prostituzione minorile, hanno condannato Wilson a solo otto mesi, con una sospensione della pena che gli ha permesso di lasciare libero il Tribunale, nonostante la polizia avesse trovato a casa sua immagini pedopornografiche. La sentenza emessa dal giudice Nigel Peters verrà ora  rivista da un altro magistrato e il pubblico ministero Robert Colover, il primo ad aver usato le controverse parole, è stato sospeso da altri casi riguardanti abusi sessuali. I due avevano anche detto in aula che la vittima sembrava e si comportava come una ragazza più matura che “ha un aspetto fisico che lascia pensare a un’età più avanzata”. La ragazzina di 13 anni avrebbe un “atteggiamento predatorio in tutti i sensi, dovuto a una certa esperienza sessuale”.

L’imputato aveva portato la ragazza a casa sua per consumare il rapporto e in aula si è dichiarato subito colpevole di aver fatto sesso con un minore.

La deputata laburista Emily Thornberry è stata tra le più critiche per la sentenza emessa. ”E’ sconvolgente – ha affermato – soprattutto dopo lo scandalo di Jimmy Savile, sentire questi orribili pregiudizi da Lolita in un tribunale”.  Parole molto dure anche dalle associazioni che si occupano di minori: ”I bambini non possono mai essere veramente consenzienti rispetto ad un abuso che subiscono”, ha detto Alison Worsley del gruppo non profit Barnardo’s. ”E’ ben difficile immaginare la tormentata esperienza di vittime vulnerabili da un crimine come questo”, ha aggiunto.

Il caso ha fatto moltiplicare le petizioni su internet contro le dichiarazioni dei due magistrati e c’è chi ha sottolineato come questi atteggiamenti possano essere devastanti. ”Al posto di spingere le vittime a parlare – ha avvertito Javed Khan di Victim Support – così le si spinge a restare in silenzio”.

Nella vicenda è intervenuto anche il premier britannico David Cameron che ha definito ”inappropriate” le parole del giudice e ha ricordato che la giustizia deve stare dalla parte delle vittime: “Abbiamo bisogno di un sistema di giustizia penale che stia fermamente dalla parte delle vittime, le vittime devono essere sempre al centro dei nostri pensieri” ha detto il premier.

La sentenza ora verrà emessa da un altro magistrato e il pedofilo di 41 anni probabilmente finirà dietro le sbarre.