Malena la Pugliese, quarantena e video chiamate hard…a casa della madre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2020 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA
Malena la Pugliese, quarantena e video chiamate hard...a casa della madre a Gioia del Colle

Malena la Pugliese, quarantena e video chiamate hard…a casa della madre (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Malena la Pugliese racconta la sua quarantena a Gisella Desiderato su Novella 2000.

L’attrice hard (nome all’anagrafe Filomena Mastromarino) ha passato il periodo del lockdown nella sua casa di Gioia del Colle (Bari), insieme alla madre.

Nell’intervista racconta cosa le è mancato maggiormente e cosa si è inventata durante la reclusione forzata:

Con sua mamma a Gioia del Colle come procede?

«È dal 29 febbraio che sono qui a casa con lei, mi sembra di essere tornata ragazza. Con mamma ho un buon rapporto, però passare dai tuoi ritmi, a quelli materni, pranzo e cena, è difficile».

Il lavoro è bloccato.

«L’ultimo set hard l’ho concluso il 23 – 24 febbraio con Rocco Siffredi a Budapest, scene bellissime, poi basta. Quando ne ho parlato con Rocco, ci siamo fatti un sacco di risate. Dopo quel set, quando sono tornata in Italia, avevo la febbre a 38. Paura! Temevo di avere il Covid 19. Sono stata ricoverata due giorni al Policlinico di Bari, mi hanno fatto il tampone: negativo. Per fortuna era solo influenza. Ora per fortuna sto bene. E sto continuando a lavorare da casa».

Cioè, cosa fa?

«Sono su una piattaforma on line, dove c’è la possibilità di interagire con me con performance hard e videochiamate. È la prima volta che do la possibilità ai fan di interagire, di solito il pubblico, durante le mie serate, si limita a guardare, fare foto».

Ora fa videochiamate hard?

«Durano 15 – 20 minuti al massimo. Le situazioni sono diverse, l’altro giorno sono stata tutto il tempo solo a chiacchierare. I fan sono curiosi, mi chiamano “dea”, vogliono sapere chi è il personaggio Malena».

E sua mamma è nella stanza accanto. Non è imbarazzante?

«No. Abbiamo una casa grande. Non le dico quello che faccio, lei sa che sono al computer». (Fonte: Novella 2000)