Vienna, censurato il manifesto della mostra “Uomini Nudi”

Pubblicato il 16 Ottobre 2012 - 22:40 OLTRE 6 MESI FA

VIENNA – Ancora non è aperta, ma già fa scandalo: una mostra allestita al prestigioso Leopold Museum a Vienna dal titolo alquanto esplicativo,”Uomini nudi”. La rassegna aprirà al pubblico il prossimo 18 ottobre: a turbare e far discutere gli animi sono bastati i manifesti pubblicitari affissi in città e una installazione gigante esposta da qualche giorno davanti all’ingresso del Museo Leopold, nel rinomato complesso museale ricavato dalle vecchie stalle della corte imperiale, Museums Quartier: un fanciullo nudo dalla testa ai piedi e dotato di attributi superlativi. ‘

Mr. Big’, è il titolo dell’installazione di Ilse Haider che ha attirato l’attenzione di molti viennesi che, come riferisce la stampa, hanno tempestato il museo di telefonate per avere lumi sull’opera e le sue dimensioni, fallo del fanciullo incluso (29 cm.). Altri manifesti meno artistici, come la gigantografia di tre calciatori superdotati e nudi, con solo calzettoni e scarpini addosso, hanno però indignato gli abitanti di alcuni distretti, tanto che il museo ha deciso di far coprire i poster con una striscia rossa sopra le ‘vergogne’ dei campioni.

La mostra presenta opere di grandi artisti attraverso i secoli e vuole far luce su un soggetto, la nudità maschile, ampiamente trascurato finora. Con quadri, foto, sculture di artisti come Paul Cezanne, Egon Schiele, Andy Warhol, Richard Gerstl la mostra illustra il mutamento della visione del corpo maschile attraverso i secoli. Le opere sono in parte provenienti dal Museo Leopold e in gran parte prestiti da tutta Europa: il risultato è una mostra senza precedenti sul nudo maschile e la sua differente percezione a seconda del gusto e del costume dall’800 ad oggi. Tematicamente è suddivisa in tre periodi storici: l’Illuminismo con la rivoluzione francese e il classicismo attorno al 1800; nuovi approcci nell’età moderna attorno al 1900; le grandi innovazioni nell’arte dopo il 1945. Attraverso un ampio arco lungo due secoli la mostra mette a confronto diversi approcci artistici, modelli concorrenti di mascolinità e la mutata concezione del corpo, della bellezza e dei valori.